Il tema della Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona prende avvio dalla fretta con cui, come ci ricorda l’evangelista Luca, la giovane Maria si apprestò a correre da Elisabetta per aiutarla durante la gravidanza. Senza lasciarsi condizionare da preoccupazioni legate alla propria situazione la giovane si fida totalmente di Dio e pensa piuttosto alla cugina. Una premura per l’altro che Maria aveva già mostrato nel suo “si" all’Incarnazione e che conferma in ogni momento della sua vita.
Una premura che ritroviamo anche nella limpidezza dei diciotto anni di Chiara Luce Badano, mai dimentica degli ultimi e del prossimo neppure durante i giorni più duri della malattia. Continuò a lavorare ad attività caritative per l’Africa e anche per altri nella sofferenza senza lasciare che il dolore avesse la meglio sulla luce dell’anima.
E poi Carlo Acutis che aveva sempre una parola buona per tutti quelli che incontrava: portinai dei palazzi, negozianti e conoscenti. Quando passava in bicicletta si fermava a salutare tutti, anche gli extracomunitari di religione musulmana o indù che conosceva e raccontava loro della sua fede. Aveva nel cuore soprattutto gli ultimi.
Entrambi sono stati scelti come esempio per i giovani presentati alla Giornata Mondiale della Gioventù che si svolgerà quest’anno a Lisbona. Una giornata che vive sotto il manto mariano, con al cuore l’invito ad alzarsi e portare Cristo nella propria vita e nella vita dei fratelli. Così sono stati scelti tredici protettori tra cui Chiara Luce Badano e Carlo Acutis. Due vite straordinarie nella loro ordinarietà ma che hanno lasciato che Gesù compisse meraviglie nella freschezza delle loro vite.
Proprio alla luce di ciò abbiamo scelto questi due testimoni per iniziare la nostra collana sui santi giovani proponendo non biografie ma testi narrativi che mostrano come la loro vita possa realmente essere di luce per tanti giovani.