Il Giubileo della Speranza nei Santuari della Provincia

Nel Giubileo della Speranza, alcuni santuari della nostra Provincia sono stati designati come Chiese giubilari, luoghi di fede e grazia per i pellegrini che li hanno visitati e in cui sono accolti per questo passaggio irripetibile della loro storia. I luoghi “giubilari” hanno un profondo significato per la vita interiore dei christifideles, di coloro che nel cammino e nella preghiera chiedono grazie, conversione e riconciliazione al Dio di Gesù Cristo, un Padre che accende la speranza nel cuore dei suoi figli, accogliendoli – così come sono, fragili e dispersi (come cantiamo da tutto l’anno) – nel Figlio amato.
Luoghi, invero, del tutto speciali, come dice Monsignor Fisichella: «I santuari per loro stessa natura, svolgono un ruolo fondamentale nella vita della Chiesa perché permettono di realizzare una pastorale che spesso è complementare a quella che viene vissuta nelle nostre comunità parrocchiali. La complementarietà è data appunto dall'essere un luogo particolare di accoglienza, un luogo del tutto speciale per la preghiera, ma anche uno spazio dove i pellegrini s'incontrano portando le esperienze più differenti e quindi si ritorna a quello che è l'antico senso del pellegrinaggio».
Dalla basilica di S. Lorenzo al Verano (Roma) al Santuario della Madonna dello Splendore (Giulianova, TE), dal Santuario della Spogliazione (Assisi) al Volto Santo di Manoppello (PE) fino al Santuario della Vergine del Silenzio di Avezzano (AQ), tutti luoghi porosi di grazia, quel patrimonio celeste che i nostri fratelli cappuccini custodiscono con sollecitudine.
Fra Marco ad Assisi rimane sempre stupito dell’abbondanza di benedizioni che questi anni, e in particolare in questo Giubileo, si è riversata sul Santuario della Spogliazione: «Siamo approdati a questo anno giubilare dentro un processo che dura ormai da anni, e che ci coinvolge insieme con i santi di questa terra di Assisi. Sono stati gli anni dei grandi centenari francescani, da ultimo quello del Cantico delle creature, fino allo scorso 7 settembre, data memorabile della canonizzazione di Carlo Acutis. Una buona parte degli innumerevoli gruppi di pellegrini che visitavano Roma, soprattutto quelli che venivano da più lontano, proseguivano poi verso Assisi: dal Nicaragua, Alaska, Indonesia, Vietman, Uganda, Tanzania. Il Signore non si è risparmiato per nessuno e la gioia di tanti di poterlo incontrare sulle orme dei suoi santi, Chiara, Francesco, Carlo, era davvero inarrestabile».
Anche ad Avezzano è stato «un anno di grazia – ci racconta fra Emiliano – di grazia e di grazie nel nome del Signore e della Vergine del Silenzio. Tanti pellegrini e non solo dall’Italia. Tutti i fine settimana, da cento a duecento persone hanno visitato questo santuario mariano, per i sette corsi di formazione spirituale attraverso il silenzio, la Parola di Dio e l’eucaristia. Testimonianze di fede e di bellezza, molte delle quali legate al sacramento della riconciliazione: tante persone che non si confessavano da una vita, hanno ritrovato la via del perdono, della guarigione interiore e della pace: insomma un anno di lancio e rilancio della vita, all’insegna della speranza!».
Fra Fabrizio, dalla capitale, conferma anche lui la grandissima partecipazione dei pellegrini: «Anche perché questa nostra preziosa Basilica rientra nello storico pellegrinaggio delle Sette Chiese, ideato da san Filippo Neri nel XVI secolo. Il flusso è stato pressoché ininterrotto, i fedeli sostavano in preghiera all’altare di San Lorenzo, celebrando l’eucaristia in ogni lingua del mondo. Alcuni semplicemente restavano a lungo nella preghiera silenziosa, altri invece animando momenti di lode e ringraziamento; altri ancora hanno abbinato la preghiera alla visita della Basilica. Quello che sento di condividere è che è stato un tempo di grazia per tutta la nostra fraternità, che ha il privilegio di servire questa Chiesa, anche per le tante confessioni che abbiamo ascoltato».
Da Manoppello, ci raggiunge la voce di fra Antonio: «Nel corso di tutto l’anno e ancora nelle ultime settimane dell’Anno Santo, ogni giorno centinaia di fedeli decidono di farsi pellegrini della speranza nella nostra Basilica abruzzese, e che provenienti da tutto il mondo si recano dinanzi al Sudario di Cristo, una delle reliquie più importanti dell’intera cristianità, per lucrare l’indulgenza plenaria, rapiti dall’autentico sguardo caritatevole del Signore, che non può che infondere speranza e pace nel cuore di ogni persona. Migliaia sono stati anche i giovani e i ragazzi che hanno vissuto qui una tappa del loro Giubileo – complice anche la vicinanza a Roma – che hanno attraversato la Porta, simbolo dello stesso Gesù che ha detto: «Se uno entra attraverso di me, sarà salvato» (Gv 10,9).
Anche la Porta del Santuario della Madonna dello Splendore è stata varcata da molti peregrinantes in spem! Fra Carmine ce lo racconta così: «La gente è venuta per lo più “alla spicciolata”! Come segno abbiamo proposto un’ora di adorazione tutti i giovedì dopo la messa vespertina, dedicata proprio ai giubilanti oltre che al popolo di Giulianova e dei paesi d’intorno che già numeroso affluisce in questo luogo, dove la Madre di Dio apparve all’umile Bertolino. In questo anno moltissimi hanno trovato qui il ristoro del perdono nei nostri confessionali. Abbiamo vissuto anche alcuni pellegrinaggi da qui verso Roma, in comunione con tutto il popolo di Dio».