Da Assisi lanciata la “Chiamata alla responsabilità per la transizione ecologica. Dai dibattiti ai dialoghi, dal dire al fare”
Nell’800° anniversario del Cantico delle Creature di San Francesco di Assisi e nel 10° anniversario della Laudato si’, in occasione del Giubileo della speranza, il Movimento Laudato Si’, insieme al Sacro Convento di San Francesco, alle famiglie francescane e alla Diocesi di Assisi, al Vescovo di Gubbio, alle realtà della Conferenza Episcopale Italiana, al mondo cattolico tra cui ACLI, AGESCI, Azione Cattolica Italiana, MASCI, Coldiretti, ha lanciato oggi ad Assisi la “Chiamata alla responsabilità per la transizione ecologica: dai dibattiti ai dialoghi, dal dire al fare” (qui l’elenco completo dei firmatari).
La Chiamata nasce dalla convinzione che: “La dimensione dalla quale è possibile partire per muovere gli animi di ogni donna e uomo di buona volontà è quella della spiritualità ecologica, il cuore della conversione.”
L’appello è concreto e immediato: “Oggi, più che mai, siamo chiamati a passare dal dire al fare, dai dibattiti ai dialoghi, dalle dichiarazioni alle scelte quotidiane. Servono gesti concreti, comunità vive per la costruzione di un futuro giusto. Ci sarà vera transizione solo con la partecipazione”
“La spiritualità ecologica – prosegue la Chiamata – ci invita a resistere all’indifferenza e a scegliere la cura e la prossimità. È lì che si coltiva un’energia diversa: rinnovabile, democratica, comunitaria.” Inoltre la Chiamata sottolinea che: “Oggi, partendo dalla spiritualità, viviamo l’invito chiaro di guardare in profondità e dire un sì convinto e concreto. Un sì che comincia da vicino, nel mio cortile, nella nostra comunità, nei luoghi della vita quotidiana.”
Siamo chiamati alla responsabilità collettiva per la transizione ecologica, siamo chiamati urgentemente a una conversione integrale, personale e comunitaria, che metta in relazione l’ambiente, l’economia, la società, la politica, la cultura, la giustizia, la spiritualità. L’urgenza è quella di avviare una “transizione ecologica dal basso”.
Siamo chiamati ad avere una coscienza critica ed informata e a riconoscere il valore di un patrimonio tanto prezioso quanto fragile. Prendersene cura è un gesto d’amore verso il futuro e un segno di solidarietà verso i più vulnerabili, che già oggi subiscono gli impatti più gravi della crisi climatica. Non possiamo restare indifferenti: il grido della terra e dei poveri ci interpella e ci chiede di scegliere da che parte stare.
Siamo chiamati al dialogo come metodo e valore: “chiamiamo le comunità, ed in particolare le basi dei nostri movimenti, parrocchie ed associazioni, a praticare il dialogo costruttivo con l’intera società civile e ad interessarsi con responsabilità del territorio, della vita civile, dell’ambiente in cui abitiamo.”
Vi invitiamo a leggere la Chiamata e condividerla, farla conoscere alla propria comunità, parrocchia, associazione per rispondere insieme ad essa “con mitezza e determinazione, creatività e perseveranza, ispirati da San Francesco, patrono d’Italia, e dal suo Cantico delle Creature.”
“Chiediamo che ciascuno di noi, responsabilmente, si metta al servizio della comunità, diventando facilitatore del cambiamento. Per far fronte al futuro incerto, oggi serve una corresponsabilità diffusa, che traduca l’impegno in scelte concrete, nella vita quotidiana e nelle decisioni collettive.” Passiamo dal DAL DIRE AL FARE: “Come spalare il fango dalla casa dei nostri vicini inondata, come rimboccarsi le maniche quando la nostra terra è ferita da frane, alluvioni o incendi, così oggi siamo chiamati, con lo stesso spirito, a rimuovere tutto ciò che ostacola la cura e la custodia della nostra casa comune. Questo è il tempo della responsabilità, dell’impegno audace, della testimonianza”
La Chiamata è stata presentata oggi durante la Tavola Rotonda “Chiamata alla responsabilità per la transizione ecologica: dai dibattiti ai dialoghi, dal dire al fare” tenuta ad Assisi in occasione del Cortile di Francesco in cui sono intervenuti Marianella Sclavi, Sociologa; Marco Marchetti, Professore ordinario di pianificazione ecologica del territorio all’Università La Sapienza di Roma; Luca Mercalli, Climatologo, Presidente Società Meteorologica Italiana e divulgatore scientifico; Fra Marco Moroni, Custode Sacro Convento Assisi; Francesco Scoppola, Presidente AGESCI; Giuseppe Notarstefano, Presidente Nazionale Azione Cattolica Italiana; Emiliano Manfredonia, Presidente Nazionale ACLI; Cecilia Dall’Oglio, Responsabile Italia e Global Movement Advisor Movimento Laudato Si’
“Nell’800mo del Cantico delle Creature siamo chiamati a gustare la bellezza della natura e a sentirci parte di essa. – ha detto Fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi, durante il suo intervento – Il dialogo nasce per esplorare soluzioni creative e innovative, facendo scelte miti e coraggiose. In un mondo di conflitti, essere forti nella gentilezza e capaci di ascolto è uno stile profetico che costruisce ponti e abbatte muri.”
“Il “Dialogo” è stata una delle parole pronunciate da papa Leone XIV nel suo primo saluto: Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace. Grazie a Papa Francesco! Sono grata al Sacro Convento di San Francesco in Assisi, le famiglie francescane e la Diocesi di Assisi, il Vescovo di Gubbio, alle 40 e più organizzazioni cattoliche membro e partner, alle realtà della Conferenza Episcopale Italiana ed alla migliaia di Animatori Laudato Si e Circoli attivi sul tutto il territorio nazionale per lanciare insieme oggi da Assisi nell’800° anniversario del Cantico delle Creature, questa “Chiamata alla Responsabilità per la transizione ecologica: dai dibattiti ai dialoghi, dal dire al fare”. Dieci anni fa su questi temi non eravamo così attivi e partecipi, ora ci siamo! Laudato Si’!!! – ha aggiunto Cecilia Dall’Oglio, Responsabile Italia e Global Movement Advisor Movimento Laudato Si‘ –
“Per l’Azione Cattolica l’impegno nel Movimento Laudato Si’ è una scelta prioritaria – ha dichiarato Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale Azione Cattolica Italiana. – La cura del Creato diventa oggi impegno per costruire pace e rigenerare la democrazia. È la forma concreta della Speranza che ci chiedono i giovani e che il Giubileo ci invita a rinnovare.”
“Laudato Si’ lega indissolubilmente la custodia del creato al grido dei poveri e della Terra. – ha detto durante il suo intervento Emiliano Manfredonia, presidente nazionale ACLI – Non è solo ecologia, ma giustizia sociale e fraternità globale. Le guerre nascono dall’accaparramento delle risorse e dalle diseguaglianze. Solo insieme, con un pensiero diverso, saremo capaci di costruire amicizia sociale e pace.”
Subito una risposta forte dunque da parte del mondo associativo cattolico ma anche da parte di tante altre associazioni che hanno aderito con convinzione ad una chiamata che rilancia in maniera chiara quanto sia fondamentale per il processo di pace iniziare proprio dalla cura della Casa comune: “Ci sarà pace con la Terra, se impariamo a camminare in pace tra noi. Siamo dentro un tempo favorevole, un kairòs.”, si legge nell’appello.
“La nostra Terra è casa, dono e relazione. In un tempo in cui il grido del Creato si fa sempre più forte, sentiamo il dovere di rispondere con speranza. – dichiarano Francesco Scoppola e Roberta Vincini, presidenti AGESCI – La firma della Chiamata alla responsabilità è un gesto concreto: come guide e scout siamo da sempre parte attiva di quel cambiamento che mette al centro cura, giustizia e pace.”
“Il Masci vive la responsabilità come vocazione: essere parte di un tutto più grande. – aggiunge Massimiliano Costa, presidente MASCI – Testimoni di speranza, che per noi non è ottimismo ma certezza che la vita ha senso perché radicata in Cristo.”
All’appello ha risposto anche il mondo della scienza:
“Questa tavola rotonda e la Chiamata alla responsabilità portano l’attenzione sul «dialogo», – ha detto la sociologa Marianella Sclavi, – un modo di comunicare completamente diverso dal «dibattito». Nel dialogo c’è spazio per l’ascolto attivo e per la soluzione creativa dei conflitti. Per passare dai dibattiti ai dialoghi, dal dire al fare, servono facilitatori capaci di ascolto, intelligenza plurale e umorismo.”
“Il sistema energetico evolve troppo lentamente, mentre le emissioni continuano a salire. – ha aggiunto Marco Marchetti, professore ordinario di Pianificazione ecologica del territorio, Università La Sapienza di Roma – È urgente una responsabilità collettiva per la transizione ecologica, una conversione integrale che metta in relazione ambiente, economia, società, politica e spiritualità. È necessario sostenere i tanti nuclei coraggiosi e tenaci che oggi possono avere un ruolo simile a quello dei monaci nell’Alto Medioevo.”
“Benché i rischi del cambiamento climatico siano noti da decenni, assistiamo a un’ondata di negazione della realtà – ha detto Luca Mercalli, climatologo, presidente della Società Meteorologica Italiana – Comunicare la crisi climatica significa spiegare la gravità degli scenari ma anche fornire soluzioni concrete per i comportamenti individuali e collettivi. La tecnologia da sola, se non guidata dall’etica, non sarà sufficiente a garantire una pace duratura con la natura.”