Mia moglie ha contratto un prestito con una finanziaria da restituire in sei mesi con rate prestabilite tramite addebito automatico su conto corrente (IBAN).
La Finanziaria ha mancato l'aggancio con la Banca per suo errore di procedura e le prime due rate non sono andate a buon fine mentre la terza (febbraio) e la quarta (marzo) si.
La Finanziaria ha chiesto ora telefonicamente il pagamento in unica soluzione e con oneri delle due rate insolute da fare tramite bonifico bancario, mentre telefonicamente non ha invece avvertito del mancato buon fine dell'addebito allo scadere della prima rata.
Ella ha pertanto inviato raccomandata A.R., chiedendo di dilazionare di due mesi il termine di pagamento delle due rate insolute in considerazione del fatto che sulla lettera di accettazione del prestito si prefigura la possibilità di ripresentazione delle disposizioni di addebito in caso di mancato buon fine delle stesse.
Non essendo il fatto imputabile a colpa di mia moglie bensì ad un errore della Finanziaria poiché l'addebito aveva la necessaria copertura bancaria, si è nel giusto a chiedere la dilazione senza oneri?
Può mia moglie promuovere azione legale per essere stata inserita per loro errore nei sistemi di informazione creditizie?
Cosa ci consigliate di fare?
