In tutta la mia vita ho cercato di risparmiare per il futuro. Sono nubile e avanti negli anni. Negli anni 1989-1993 ho sottoscritto dei buoni fruttiferi postali trentennali che scadono nei prossimi anni. Ogni buono è intestato a me e ad uno dei nipoti (figli di fratelli o sorella) con la sigla “CON P.F.R.” cioè “CON PARI FACOLTA’ DI RISCUOTERE”. I nipoti sono diversi e ognuno ha più buoni.
Domando. Se venissi a mancare io, può ciascun nipote prendere il suo pacchetto di buoni e andare a riscuotere per proprio conto?
All’Ufficio Postale mi hanno detto che in tal caso i buoni vanno in successione e quindi i nipoti devono andare insieme a riscuotere e dividere la somma in parti uguali. Viene meno così lo scopo iniziale. Ma che significa con pari facoltà? Preciso che alcuni buoni appartengono alla serie Q e sono segnalati con un numero, altri hanno solo il numero.
Grazie.
Lettera firmata
Molti lettori mi hanno posto quesiti in merito allo stesso argomento in quanto il personale di Poste Italiane, fino a qualche tempo fa, riferiva lo stesso dato che viene trasmesso a lei ed ai suoi nipoti. In realtà, una nota Sentenza della Corte d’Appello di Milano di circa un anno fa (25 ottobre 2017), ha espresso un parere molto chiaro sulla questione ovvero che ciascuno dei cointestatari in possesso del titolo munito di clausola P.F.R. può liberamente ottenere la riscossione del buono a vista e per intero, senza alcun onere aggiuntivo, in quanto detti buoni non rientrano tra i beni da inserire nella dichiarazione di successione e Poste Italiane non ha alcun potere prescrittivo o verificativo sui relativi adempimenti fiscali essendo tali beni esenti.