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Frate Indovino

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La diocesi di Assisi contro la guerra

28 febbraio 2022
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Così scrive la diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino a proposito della guerra in Ucraina, un appello firmato anche da fra Matteo Siro: «La comunità cittadina e la comunità ecclesiale di Assisi, custodi del messaggio di pace di San Francesco e Santa Chiara non possono restare in silenzio di fronte alla guerra che torna ad affacciarsi nel vecchio continente. A chi la sta fomentando e avviando, con conseguenze che possono essere terribili, gridiamo: in nome di Dio, dell’umanità e del buon senso, fermatevi!».

Un appello forte e chiaro, bisogna mettere uno stop alla tragedia, nella quale gli innocenti sono, al solito, le prime vittime. È per questo che il messaggio continua così: «Vogliamo farci voce innanzitutto delle vittime che la guerra non la scelgono ma la subiscono e vogliamo farci eco delle parole di papa Francesco che, rivolgendosi “a tutti, credenti e non credenti”, ha richiamato l’insegnamento di Gesù “beati i costruttori di pace” sottolineando “l’insensatezza diabolica della violenza”». 
E allora bisogna continuare a guardarsi in faccia come umani, anche se di campi in guerra tra di loro: «Per questo chiediamo a tutte le forze in campo di rinunciare all’uso della forza e di ritornare al tavolo del dialogo e del negoziato, a ridare la parola alla diplomazia e alla politica che, per sua stessa natura, deve essere sempre al servizio del bene. Ci rivolgiamo all’Organizzazione delle Nazioni Unite che nasce proprio per “salvare le future generazioni dal flagello della guerra” affinché torni a esercitare un ruolo centrale in questa crisi».
Anche Frate Indovino si unisce al coro di preghiere che dal mondo intero sale al cielo perché il peggio non arrivi. La situazione sul campo è estremamente difficile. L’avanzata delle truppe di Mosca incontra una forte resistenza ucraina, più di 400 sono ormai le vittime civili. Putin ha addirittura ventilato l’ipotesi di un uso della forza nucleare. E nonostante tutto ciò, oggi si riprende a trattare, nella città bielorussa di Homel.

Il Poverello sarebbe corso in Ucraina per curare, per soccorrere, per aiutare, per favorire la pace. Anche noi, ognuno nel proprio angolo, qualcosa possiamo fare.

Per vedere la celebrazione eucaristica nella Basilica di San Francesco cliccare qui

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