Il Natale è la celebrazione della nascita di Gesù Bambino, che con il suo sorriso benevolo illumina il mondo e offre bellezza, dignità e speranza all’intera famiglia umana, senza barriere culturali e di credo.
E poi il Natale è per eccellenza la festa dei più piccoli, che con i loro sguardi pieni di meraviglia ci riconsegnano uno sguardo semplice e candido su tutto ciò che ci circonda. Ma basta accendere il televisore, ascoltare la radio, leggere un giornale per comprendere che per tantissimi di loro la festa non c’è o non c’è mai stata.
In tutto il mondo – che, come dice papa Francesco, sta vivendo “una Terza guerra mondiale a pezzi” – le piccole vittime sono un numero enorme, gigantesco… inconcepibile e inaccettabile.
I loro corpi violati e senza vita, il terrore e le macerie nei loro occhi devono tornare a scuotere le nostre coscienze. La nera follia bellica che ci sta inghiottendo e che sta bruciando vite innocenti deve essere fermata. Dobbiamo costringerci a pensare che la pace non sia solo possibile ma raggiungibile, impegnandoci a metterla in pratica quotidianamente, disinnescando anche le piccole aggressività, diventando esseri umani aperti, sempre in dialogo… amando il prossimo come noi stessi.
Buon Natale di pace!
P.S. Un consiglio. Tra le canzoni da ascoltare a Natale (e sempre) fate rientrare l’intenso e delicato brano While the children play (Mentre i bambini giocano) del cantautore Daniele Silvestri, al quale sono debitore per il titolo di questo piccolo articolo.