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LO STATO SIAMO NOI

08 luglio 2020
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Quante volte ci siamo sentiti ripetere che “lo Stato siamo noi”… Difficile crederci, soprattutto per la sensazione che lo Stato in realtà sia sempre qualcun altro. Quelli che ci governano. Quelli che costruiscono le regole (dalle leggi nazionali alle ordinanze comunali). Quelli che le regole le fanno (o non le fanno) rispettare. Quelli che fanno funzionare uffici e servizi ai quali abbiamo il diritto o il dovere di rivolgerci… Un elenco nel quale nessuno si sente mai pienamente compreso, perché anche chi lavora per lo Stato fatica spesso a sentirsi davvero lo Stato.

Beh, i giorni della pandemia che stiamo vivendo e patendo in diversi modi ci hanno forse aiutato a capire che per davvero “lo Stato siamo noi”. L’Italia di fronte al pericolo invisibile e opprimente del Coronavirus non era quella “fuori” ma quella “dentro”, chiusa in casa o chiusa in ospedale e nei luoghi di lavoro essenziale. Eravamo proprio noi: proprio io, e lui, e lei, la vicina e il vicino, il fornaio e la fruttivendola, il macellaio e la cassiera del supermercato, il netturbino e l’uomo in divisa… Lo Stato eravamo noi che condividevamo una stessa emergenza, ma soprattutto dei valori comuni di nuovo chiari. Quei valori di cui a volte ci dimentichiamo, perché li riteniamo scontati o scomodi o superati… e che nei momenti tosti capiamo essere invece necessari, perché illuminano anche la paura e la consolano, motivano il rispetto e la dedizione reciproci e li rendono gentili, fanno cantare insieme ai balconi e alle finestre e citofonare alla signora del piano di sopra per sentire di che cosa ha bisogno. Sono i valori della cittadinanza o, meglio, della concittadinanza. Già: cittadini non si è mai da soli, ed essere cittadini e comportarsi da concittadini è l’esatto contrario dell’essere sudditi di uno Stato padrone. Concetti molto cristiani, frutto della nostra millenaria cultura. Concetti che ama il presidente Mattarella, che ha dato l’esempio “chiudendosi” come noi e parlandoci – come abbiamo fatto coi nostri cari e con amici che, magari, non avevamo mai tempo di chiamare – per farci coraggio e ricordarci di essere leali gli uni agli altri. Cioè persone come si deve. Ecco la parola: persone. Tutti i valori incisi nella nostra Costituzione portano qui: il nostro Stato è pensato come la grande casa di Persone con la “P” maiuscola.

Persone, ci ha ricordato, papa Francesco che stanno “sulle stessa barca”. Farla navigare bene, superando le tempeste, significa anche fare Stato. Lo Stato che ci serve, tutti, e non si serve di noi. Ricordiamocelo: lo Stato è così se noi siamo così.

Marco Tarquinio
direttore di Avvenire

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