Il punto

Dalle Isole al Nord: l'Italia del presepe continua il suo cammino

mercoledì 05 novembre 2025 di Filippa Dolce
Con l’edizione 2025 del Calendario dell’Avvento, Frate Indovino prosegue il suo viaggio attraverso l’Italia dei presepi: un itinerario di fede, arte e comunità

C’è un tempo che non si misura con l’orologio, ma con l’attesa: è il tempo dell’Avvento, e anche in questo 2025, il Calendario dell’Avvento di Frate Indovino accompagna questo cammino verso il Natale. Quest’anno il viaggio sarà tra i presepi del Nord Italia. Un percorso che unisce fede e cultura popolare, tradizione e creatività, per raccontare la bellezza di un Paese che continua a costruire speranza con le proprie mani.

Dopo il viaggio del 2024 tra le Isole italiane, dove abbiamo usato la metafora separate in superficie ma unite nel profondo per raccontare il valore del fare comunità, il percorso prosegue tra Trentino e Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, Liguria ed Emilia-Romagna.

In queste regioni il presepe è una vera e propria lingua del cuore: parla di fede, di artigianato e di identità locale. È fatto di legno e di muschio, di stoffe semplici, di luce e di mani che lavorano insieme. Ogni tappa del calendario racconta un frammento d’Italia: dal presepe sommerso che emerge dalle acque come una preghiera, ai presepi tra i boschi delle Alpi, a quelli dietro le finestre illuminate e ai presepi viventi dei piccoli borghi, dove intere comunità si mettono in scena.

Un cammino che continua

Nel linguaggio di Frate Indovino, l’Avvento non è solo il conto alla rovescia per il Natale, ma un esercizio spirituale quotidiano: un invito a rallentare, a riscoprire la profondità dell’attesa e a guardare con occhi nuovi ciò che ci circonda.

Il tema del Calendario dell’Avvento 2025 è la riscoperta della forza del “noi”. Viviamo in un tempo in cui ognuno rischia di isolarsi: persone che vivono vicine ma non si incontrano, comunità che si parlano poco. Il presepe ci ricorda invece che la salvezza è sempre condivisa: è un’opera collettiva dove ognuno ha un ruolo, piccolo ma necessario. C’è chi taglia il legno, chi modella la creta, chi accende la luce o chi semplicemente guarda e custodisce. È nel fare insieme che si ricompone il senso più vero della fraternità.

Le parole di San Francesco – “Il Signore mi donò i fratelli” – ritornano anche quest’anno e rimangono il punto di riferimento di questo cammino. Dopo le Isole e il Nord, il progetto continuerà nei prossimi anni con le edizioni dedicate all’Italia Centrale e poi al Sud, fino a disegnare un percorso ideale che attraversi tutta la Penisola: un’Italia unita da presepi, mani e cuori.

L’umiltà che diventa bellezza

Nel Nord Italia il presepe si riconosce per la sua sobrietà: le montagne innevate, i piccoli borghi, gli spazi semplici e curati. Non domina la ricchezza dei materiali, ma la cura del dettaglio e la dedizione di chi costruisce. Gli attrezzi appesi, i tavoli segnati dal tempo, le botteghe dove si lavora con pazienza: ogni elemento parla di una fede che diventa mestiere e di una speranza che si costruisce ogni giorno.

Ogni presepe, grande o piccolo, custodisce la stessa luce: quella di un Dio che sceglie la povertà per ricordarci la ricchezza dell’amore. Ogni bambino che sistema il muschio, ogni adulto che accende una lampadina o ripara una statuina, rinnova il significato profondo di quella nascita.

Un cammino di fraternità

Il Calendario dell’Avvento 2025 di Frate Indovino non è solo una raccolta di immagini e riflessioni, ma un vero itinerario di fede e di cultura. Un viaggio che racconta l’Italia dei presepi come una comunità viva, dove tradizione e creatività si incontrano, e dove l’attesa del Natale diventa occasione per riscoprire la bellezza di sentirsi parte di un tutto più grande.

È un percorso che continuerà, regione dopo regione, fino a comporre un mosaico che abbraccia l’intero Paese. Perché, anche oggi come duemila anni fa, la Luce viene — e trova sempre qualcuno pronto ad accoglierla.