La mia proprietà è attraversata da uno stradello ghiaiato, unico sfogo per me e altri 4 appartamenti (non in condominio) di proprietà di un parente. La servitù esiste da sempre a livello verbale deciso dai nonni. Abito qui da 15 anni e ho provveduto solo io alla manutenzione senza alcun contributo lavorativo o pecuniario da parte del parente che affitta le sue case a inquilini sovente inosservanti delle regole (velocità sostenuta con buche in inverno e polvere in estate, escrementi di cani, mozziconi, cartacce…) segnalate da opportuni cartelli. Ora mi chiedo: dovrò accettare questo andazzo in virtù della parentela e del quieto vivere o posso sperare di poter fare qualcosa? Non ho trovato una legge chiarificatrice della situazione.
Lettera firmata
La proprietà o altro diritto reale di godimento (es. la servitù) su di un bene immobile possono essere acquistati per usucapione, e dunque a titolo originario, in virtù del possesso, continuato, ed ininterrotto, per 20 anni.
Qualora il possesso sia sorretto da un titolo idoneo a trasferire la proprietà (o il diritto reale di godimento) e questi sia trascritto, il tempo viene abbreviato in 10 anni.
Chi vuol far valere il diritto ad usucapire, dovrà, in assenza di accordo tra le parti, promuovere un’azione giudiziaria, nella quale andare a dimostrare il possesso, ininterrotto ed indisturbato, per 20 o 10 anni.
Detta prova è molto complessa e, dunque, ogni elemento utile (es. la manutenzione del bene, senza il consenso del proprietario, per molti anni; le rimostranze mosse ai vicini) deve essere giustificato e portato a corredo della propria azione.
Una volta ottenuta la pronuncia, il singolo è proprietario (o titolare del diritto reale di godimento) a tutti gli effetti di legge e, in particolare, a titolo originario, ossia la discendenza della proprietà (o della titolarità del diritto) decorre dalla sua persona, e non prima di lui.
