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Il Triduo pasquale

31 marzo 2021
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Il Triduo pasquale è il tempo dell’anno liturgico nel quale si celebrano gli eventi principali del mistero pasquale: l’istituzione dell’eucaristia e del sacerdozio ministeriale; la passione e la morte del Signore Gesù; la Sua discesa agli inferi; la Sua Risurrezione. Quest’anno il Triduo inizia il Giovedì Santo 1° aprile e termina la Domenica di Pasqua, 4 aprile 2021. Il termine triduo (dal latino triduum) indica un periodo di tre giorni consecutivi. Nei libri ufficiali liturgici del rito romano l’espressione “Triduo sacro”, riferita agli ultimi tre giorni della Settimana Santa, è apparsa per la prima volta nel Codice delle Rubriche (n. 75) promulgato da papa Giovanni XXIII nel 1960. La revisione della liturgia romana dopo il Concilio Vaticano II abbandonò questa espressione e introdusse quella di “Triduo pasquale” che termina non con il Sabato Santo ma con la Domenica di Risurrezione. Le celebrazioni principali del Triduo sono: la messa vespertina in Coena Domini del Giovedì Santo; la Celebrazione della Passione del Signore del Venerdì Santo; la Veglia Pasquale, centro del Triduo, officiata dopo il tramonto del Sabato Santo; la Messa del giorno della Domenica di Pasqua. Al termine della Messa in Coena Domini del Giovedì Santo non vi è saluto, benedizione o congedo, perché è immediatamente seguita dalla processione all’altare della reposizione. Dalla conclusione del Gloria nella Messa della Cena del Signore, la sera del Giovedì Santo, le campane devono stare in liturgico silenzio fino a quello della Veglia Pasquale. All’inizio dell’azione liturgica del Venerdì Santo non vi sono canto o antifona d'ingresso, né segno della croce o saluto, ma un momento di silenzio seguito poi da una preghiera senza “Oremus”. Il Venerdì Santo è un giorno aliturgico, nel senso che in esso non si celebra la messa. A partire però dalla riforma di papa Pio XII tutti i partecipanti all'azione liturgica pomeridiana possono ricevere la Comunione con ostie consacrate nella messa della sera del giorno precedente, facoltà che prima era riservata al solo sacerdote celebrante. Al termine della celebrazione vi è una preghiera, dopodiché sacerdote e ministri si genuflettono davanti al Crocifisso e si ritirano in silenzio. La Veglia di Pasqua comincia con il segno della croce, il saluto e un'esortazione del sacerdote, prima della benedizione del fuoco che serve per accendere il cero pasquale. La celebrazione della Veglia termina infine con la benedizione e con il congedo dei fedeli al quale si aggiunge per tutta l'ottava di Pasqua l’acclamazione “Alleluia, alleluia”.

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