Funerali gioiosi
Non sembri un controsenso, le esequie che si stanno svolgendo nel sagrato della basilica di San Pietro non sono un rito funereo. È l'effetto di quel che sempre ha ripetuto papa Francesco: "Che la gioia sia sempre sul vostro volto". Una pisana mi dice: "Sono venuta qui per festeggiare una nascita. Una nascita al cielo, quella del papa degli ultimi, oggi ommaggiato dai grandi di questo mondo". Anche la sobrietà dei riti, voluta dello stesso Francesco, favorisce i sentimenti sereni e pacifici per la conclusione di un pontificato che ha voluto portare la gioia di Cristo nel mondo.
Funerali variegati
La folla che si accalca attorno ai metal detector e ai ferrei punti di controlla attorno alla zona di Piazza San Pietro è oltremodo variegata. Se si escludono i più poveri, a cui è stato dato appuntamento a Santa Maria Maggiore, ci sono gruppi di giovani, i papaboys di tante parrocchie, inquadrati dai loro tutor; ci sono suore e preti, tanta sottana, compostezza e coscienza del proprio ruolo; ci sono tanti singoli o tante coppie non affiliati a una parrocchia o a un movimento; e poi ci sono tanti gruppi, o piuttosto gruppetti, riconducibili a qualche organizzazione ecclesiale; e ci sono anche atei e agnostici. Il popolo di Dio.
Funerali parlati
Ecco qualche espressione tratta dalla omelia del cardinale Re: carisma della accoglienza; ha toccato i cuori; risvegliare le energie morali e spirituali; chiara impronta missionaria; gioia del vangelo; coraggio; cambiamento di epoca; informale; gente lontana dalla Chiesa; profondamente sensibile ai drammi e alle speranze di questi tempi; la chiesa è una casa per tutti, dalle porte sempre aperte, un ospedale da campo; grandi piaghe che lacerano nel mondo contemporaneo; curare le ferite; rifugiati e profughi e poveri; 47 viaggi apostolici; sfidando ogni rischio è andato in Iraq; dialogo interreligioso; Vangelo della misericordia; Dio non si stanca di perdonare; nessuno si salva da solo; costruire ponti e non muri.
Funerali rituali
Grandioso scenario per gli amanti dei riti, quello in piazza San Pietro. Forse un po' meno per chi ha la convinzione che il Vaticano sia solo un grande centro di potere e di ricchezza. Eppure tutta la vita è fatta di riti, soprattutto nelle fasi decisive dell'esistenza degli umani, in particolare nella morte. La religione è la più grande custode di riti ma la fede, invece, vede nel rito solo un simbolo che rimanda al Creatore, a Dio. E questo fa del bene, non solo nel momento della morte del papa. La presenza di Dio nell'Eucaristia è più importanti di tutti i papi e di tutti i riti.