“CONNESSI”: un’eco di pace nel Mediterraneo
Essere “connessi” non è solo una questione di tecnologia o reti sociali: è un modo di essere nel mondo. È scegliere l’interdipendenza in un tempo segnato da muri e chiusure. È riconoscere che il grido di un migrante, la speranza di un giovane, la fede di un credente, la lotta di una donna per i suoi diritti, sono parti dello stesso mare che ci unisce.
Dopo Favara, Gangi e Cefalù, l’approdo nel capoluogo siciliano segna una tappa di conferma per il Meeting Francescano del Mediterraneo: Palermo, con la sua storia di stratificazioni culturali e spirituali, non è solo sfondo, ma protagonista di questa edizione dal titolo eloquente: “CONNESSI. Un’eco di Pace nel Mediterraneo”.
La città, crocevia millenario di culture e spiritualità, ha ospitato per tre giorni momenti di ascolto profondo, di riflessione, di preghiera, ma anche di azione concreta. Migliaia di partecipanti tra religiosi francescani, attivisti, giovani, rappresentanti di comunità religiose, studiosi e cittadini da tutta l’area mediterranea hanno dato vita a un dialogo diffuso.
Un Mediterraneo vivo, da custodire
Organizzato dall’Ordine Francescano Secolare di Sicilia e dalla Gioventù Francescana, in sinergia con l’Arcidiocesi di Palermo, la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia e tutte le famiglie francescane religiose, il Meeting è diventato negli anni un laboratorio in movimento. Un luogo in cui la spiritualità francescana si confronta con le ferite e le speranze del nostro tempo, a partire da quel Mediterraneo teatro di tensioni ma anche culla possibile di riconciliazione.
La connessione di cui si è parlato non è digitale, ma spirituale e sociale. CONNESSI ha raccontato la necessità di riscoprirsi legati. A Dio, alla Terra, agli altri. Un filo che lega ecologia, dialogo interreligioso, giustizia sociale e impegno per la pace. Un’eco che risuona dalle parole di Francesco d’Assisi fino alle sfide contemporanee, in sintonia con il magistero di Papa Francesco, la forte intenzione delle prime parole pronunciate da Papa Leone XIV e la Teologia del Mediterraneo che interpreta questo mare come spazio simbolico di incontro e fraternità.
Tre giorni di ascolto, spiritualità e azione
La tre giorni palermitana si è snodata tra conferenze, tavole rotonde, momenti di preghiera condivisa, laboratori per giovani e attività culturali diffuse per le vie del centro storico. Il cuore del Meeting è stato il quartiere del Cassaro, gli incontri si sono svolti dalle aule della Pontificia Facoltà Teologica al sagrato della Cattedrale alla Chiesa del SS Salvatore sconfinando al mercato di Ballarò.
Giovani protagonisti di connessioni nuove
Al centro del Meeting, come sempre, i giovani. decine di ragazzi e ragazze hanno animato workshop, performance teatrali, azioni simboliche e momenti di riflessione collettiva. Un Mediterraneo diverso, visto con occhi nuovi: meno segnato da confini, più capace di relazione e creatività.
Un programma articolato, tra fede e cittadinanza attiva
Sostenibilità, giustizia e condivisione per difendere l’ambiente. Valutazioni sullo sviluppo di politiche europee per scongiurare le guerre. Riflessioni su ciò che unisce giovani e adulti nella cura del creato e delle relazioni per costruire insieme il futuro. Visioni sull’integrazione dei principi dell’economia civile nelle strategie di sviluppo sostenibile per promuovere un benessere inclusivo. Confronto sul dialogo interreligioso, accoglienza e giustizia sociale per la pace (…) I temi al centro del Meeting.
Un Villaggio Francescano sul sagrato della Cattedrale di Palermo
Un evento che ha coinvolto l’intera città di Palermo e le sue comunità. Il sacrato della Cattedrale e tutta la zona limitrofa si è animata di incontri, suoni, colori e sorrisi in un clima di fraternità e dialogo autentici.
Il programma ha visto la partecipazione di figure di spicco. Tra gli ospiti don Luigi Ciotti, Davide Rondoni, S. E. Cardinale Matteo Zuppi, S.E. Mons. George Bugeja ofm, vicario apostolico di Tripoli.
E non sono mancati i laboratori, i workshop, gli spettacoli dal vivo e le attività artistiche interattive. Il caffè francescano dove ci si fermava a dialogare con lentezza, i libri viventi pronti a raccontare storie di vita vissuta, lo spazio creativo in piazza sempre affollato di giovani e famiglie, e una radio itinerante che ha portato le voci del Meeting direttamente tra la gente.
Un programma che ha coniugato riflessione e intrattenimento, spiritualità e impegno sociale, esperienze culturali e momenti di preghiera, offrendo la possibilità di vivere un’esperienza completa, umana e partecipativa. Le famiglie hanno trovato un’accoglienza speciale grazie a un percorso pensato anche per i più piccoli.
Il culmine del Meeting la consegna del Premio San Ludovico, sabato sera, accompagnata da menzioni speciali che hanno emozionato il pubblico, e la Festa del Sì della Gioventù Francescana di Sicilia, che domenica ha trasformato la Cattedrale e tutta la via fino ai Quattro Canti in un’esplosione di allegria, musica e colori.
Lingue, musiche, sapori diversi e abiti tradizionali, in un’atmosfera di autentica condivisione. Una celebrazione della convivenza tra i popoli che abitano la Sicilia, con la presenza attiva dei Consolati che li rappresentano a Palermo.
Il Meeting Francescano del Mediterraneo continua così il suo cammino. Non un evento da calendario, ma un processo, un respiro comune. Un’eco che quest’anno ha fatto tappa a Palermo, ma che vuole farsi sentire in ogni angolo del Mediterraneo. E oltre.