Orari di apertura: dal lunedì al venerdì: 10.00 - 12.30 e 15.00 - 18.00
Sabato, domenica e giorni festivi: 10.00 - 13.00 e 15.30 - 19.30
25 dicembre e 1° gennaio: chiuso al mattino
Ingresso libero
Il perché di un presepio
ll “Presepio Emozionale” occupa oltre 300 metri quadrati ed è la riproduzione di un tipico villaggio medievale dell’Appennino Umbro-Marchigiano. Stampato con materiali ecologici e di recupero è formato da circa 500 pannelli di cartone realizzati in quadricromia i cui disegni sono stati commissionati ad illustratori professionisti conosciuti a livello mondiale. I personaggi, in cartone stampato e a grandezza naturale, sono collocati in modo che i visitatori possono camminare all’interno di questo Presepio e incontrare quegli artigiani e quelle persone che vivevano al tempo di san Francesco: il mugnaio con il frantoio ed il mulino, l’erborista con la sua bottega, o il vasaio e la tessitrice; il maniscalco al lavoro nella stalla, il cestaio, i pastori nel loro bivacco, le lavandaie e l’ortolano con la sua casa.
A completare l’antico borgo medievale c’è anche la riproduzione figurativa di un forno pubblico dove ogni famiglia cuoceva il proprio pane. Entrando all’interno di questo villaggio, girando attorno alla fontana e proseguendo ancora, si giunge infine alla capanna dove sono riprodotti i personaggi della Natività. Ci si può avvicinare ad essi, guardando questo mondo incantato con occhi diversi! Un posto molto speciale dove i piccoli si sentono grandi e gli adulti tornano ad essere bambini! “Fin dall’origine francescana il presepe è un invito a “sentire”, a “toccare” la povertà che il Figlio di Dio ha scelto per sé nella sua Incarnazione. E così, implicitamente, è un appello a seguirlo sulla via dell’umiltà, della povertà, della spogliazione, che dalla mangiatoia di Betlemme conduce alla Croce. È un appello a incontrarlo e servirlo con misericordia nei fratelli e nelle sorelle più bisognosi (LETTERA APOSTOLICA “Admirabile signum” del Santo Padre Francesco).
Il salone del Palazzo Papale di Rieti
Il Palazzo Papale di Rieti è un edificio di grande importanza sia dal punto di vista architettonico che storico risalente al periodo medievale. Fu costruito originariamente come residenza dei vescovi di Rieti, ma divenne noto come il “Palazzo Papale” durante il periodo in cui la città era sotto il dominio dei papi. Questa transizione avvenne alla fine del XII secolo, quando papa Innocenzo III decise di trasferire temporaneamente il centro amministrativo della Chiesa dalla città di Roma a Rieti, facendo del Palazzo una delle residenze papali.
L’edificio subì diverse trasformazioni nel corso dei secoli, riflettendo gli stili architettonici prevalenti nei diversi periodi storici. La struttura attuale conserva ancora elementi architettonici e decorativi medievali accanto ad altri rinascimentali che testimoniano la sua importanza storica.
Il Salone Papale, come tutto il Palazzo, possiede una particolare connessione con san Francesco d’Assisi. Si dice che proprio in questo luogo san Francesco tenne uno dei suoi famosi incontri con papa Innocenzo III. Si racconta che durante questo incontro avvenuto nella primavera del 1209, san Francesco chiese al papa il suo appoggio per la creazione dell’Ordine francescano. Inizialmente, papa Innocenzo III era scettico riguardo all’idea di san Francesco, ma secondo la tradizione, ebbe un sogno in cui vide il futuro santo che sorreggeva la basilica del Laterano prossima alla rovina. Questo sogno fu interpretato come un segno divino, e il papa concesse il suo appoggio all’Ordine francescano.
I MOTIVI DELLA TESTIMONIANZA
Ad ottocento anni dal primo Presepio vivente di Greccio voluto e realizzato da san Francesco, abbiamo voluto rinnovare l’incanto di questa tradizione all’interno del Salone del Palazzo Papale di Rieti. Il Presepio Emozionale di Frate Indovino nasce nel 2016 dal desiderio dei frati Cappuccini dell’Umbria di rimarcare la devozione al presepio come strumento di evangelizzazione e rappresentazione di un aspetto culturale, oltre che spirituale, fortemente radicato nelle nostre tradizioni.
IL PROGETTO
Seguito da ingegneri meccanici, è realizzato con “materiali poveri”: quasi completamente con legno e cartone riciclati e riciclabili, rivestiti da fogli stampati per offrire l’effetto grafico voluto. Nella scelta dei materiali e nella commissione del lavoro assegnata a giovani professionisti si vuole cogliere il senso del messaggio francescano: fiducia ai giovani e rispetto della natura attraverso il recupero di materiali che siamo abituati a scartare.
L’ASPETTO CULTURALE
Non a caso si è scelto il Medioevo per l’ambientazione del Presepio, volutamente nel periodo in cui il Poverello di Assisi offriva il suo esempio e lanciava il suo innovativo messaggio. La ricostruzione attentamente filologica di tale periodo è stata curata da docenti universitari di storia medievale, che hanno fornito dettagli progettuali persino riguardo ai colori da utilizzare per gli intonaci delle strutture
I PROMOTORI DELL’EVENTO
Con la lettera apostolica “Admirabile Signum”, sottoscritta il 1° dicembre 2019 presso il Santuario di Greccio (Rieti), Papa Francesco ha dato avvio al lungo percorso di celebrazioni che saranno attuate dal 2023 al 2026 e che inizieranno con quelle legate al primo presepe, realizzato da san Francesco a Greccio. Un uomo, un’intuizione, un Santo, luoghi speciali, protagonisti di un lungo percorso di celebrazioni che da qui al 2026, passando per il Giubileo del 2025, giungeranno all’ottavo centenario della morte di san Francesco ed in cui il Presepio Emozionale di Frate Indovino vuole essere una risposta all’invito di Papa Francesco di sostenere questa tradizione che equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio, rendendolo Vangelo vivo.
Scopri tutti gli eventi de "La Valle del Primo Presepe": clicca qui
