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La Preghiera “Angeli, Arcangeli” di San Francesco D’Assisi

22 giugno 2022
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Nel 1974 lo studioso cappuccino fr. Angel Uribe (1915-2002) descrisse un manoscritto conservato presso l’Archivio Storico Nazionale di Madrid: il codice L. 1258. Si tratta di un manoscritto che è stato rilegato assieme ad un’opera a stampa del 1500.

La parte manoscritta del volume contiene
alcuni degli scritti di San Francesco e di S. Chiara oltre ad altri testi francescani di varia natura. Ai fogli 286rb-287ra si trova una preghiera scritta in latino, che comincia con le parole: “Angeli, Archangeli”. Chi ricopiò il testo scrisse all’inizio della pagina: “Preghiera composta dal Beato Francesco”. Sia p. Uribe sia gli studiosi successivi sostennero che l’attribuzione di questa preghiera a S. Francesco doveva essere considerata dubbia o, addirittura si poteva ritenere non autentica.

motivo di questi giudizi non furono fatti particolari studi su questo testo. Nel 2022 il frate cappuccino Aleksander Horowski ha nuovamente ripreso lo studio di questa preghiera giungendo a poter sostenere che essa è veramente di San Francesco. Una delle prime motivazioni è che il manoscritto dell’Archivio Storico Nazionale di Madrid è l’unico libro che riporta questa preghiera. Essa non compare in nessun altro manoscritto od opera a stampa che tramandino gli scritti di San Francesco.

Questo significa che non ci sono elementi, almeno da questo punto di vista, per negarne 
l’autenticità affermata dalla dichiarazione fatta dal copista all’inizio del testo. Lo stile complessivo è simile a quello di altre preghiere composte dal Poverello di Assisi, il quale era abituato a pregare con le parole tratte dalla Sacra Scrittura e dalla liturgia. Egli faceva sue, nella preghiera personale, queste parole unendole insieme, trasformandole leggermente oppure ripetendole tali e quali.

L’inizio della nostra preghiera, infatti, riprende quasi alla lettera l’antifona al Magnificat dei I Vespri della solennità di Tutti i Santi. Questo modo di comporre preghiere depone a favore dell’autenticità del testo, perché, non apparendo molto originale ed essendo anche molto semplice, non c’era motivo di attribuirlo ad un personaggio importante come a San Francesco, se non lo avesse scritto veramente lui. Si tratta poi di una preghiera di lode, cioè un tipo di preghiera caro a San Francesco, il quale ne aveva composte alcune sullo stesso motivo. Nel testo della preghiera, infine, compaiono parole che dal Poverello di Assisi sono poco o mai usate. Un’analisi più attenta dimostra che esse, però, potevano comunque essere note all’autore e che questi avrebbe potuto usarle tranquillamente.

Lo scopritore del testo, il p. Horowski, così conclude il suo studio: “Alla luce di questi elementi, unitamente ai risultati delle fonti e del lessico dell’Oratio, possiamo considerare questa preghiera –fino alla prova contraria– come un testo di San Francesco sufficientemente avvalorato”.


Ecco il testo integrale della preghiera:

O Angeli, Arcangeli,
Troni e Dominazioni,
Principati e Potestà,
Potenze dei cieli,
Cherubini e Serafini,
Patriarchi e Profeti,
Santi Dottori della Legge,
o Apostoli tutti, Martiri di Cristo,
Santi Confessori, Vergini del Signore,
Anacoreti e Uomini religiosi,
e santi tutti,
e ogni creatura:
cantate tutti dolcemente, con gioia ed esultanza,
le divine lodi al Signore, Creatore onnipotente!
E venite, ora, tutti!
Esultate al Signore!
Gridate di gioia a Dio, nostra Salvezza!
Attirate il suo volto nella proclamazione,
e gridiamogli di gioia nei Salmi con grande giubilo!
Poiché Dio è un grande Signore
e un grande Re sopra tutti gli déi.
Egli è Re ammirabile e degno di lode, e benedetto,
inoltre magnifico e molto esaltato,
e anche assai eccelso in eterno e nei secoli dei secoli;
colui che rimane per sempre, un solo Dio: vero, glorioso e potentissimo.
E perciò voi, o figli degli uomini,
lodate bene il Signore della gloria sopra tutte le cose,
magnificatelo e molto esaltate!
E glorificatelo nei secoli dei secoli,
affinché sia ogni onore e gloria nelle altezze
a Dio, creatore onnipotente,
e sulla terra sia pace agli uomini di buona volontà!
E prestate attenzione e vedete,
quante cose ha fatto per noi il Padre delle misericordie e Dio di ogni consolazione!
infatti, più di tutti ci dimostrò la misericordia,
quando assunse la nostra natura
nel suo santissimo tempio, sacratissimo grembo della Vergine, Madre sua, degnissima Maria, che giustamente santificò più di tutti qui e nella gloria dei cieli,
e inoltre, nella gloria del suo regno, la coronò in maniera onorifica e gloriosissima come regina di tutti gli uomini e angeli.
Quindi, tutte quante le creature, con ogni sforzo adorate bene e magnificate il Dio del cielo, dell’altissima maestà! Ma anche,
al di sopra di tutto, proclamate la sua beatitudine nei secoli dei secoli!
E non cessate di moltiplicare le lodi,
perché egli è sommamente buono,
e supera ogni lode!
È assai magnifico questo nostro Re pacifico, al di sopra di tutti i re dell’universo intero,
Signore Dio, nostro Creatore,
Redentore e Salvatore,
Consigliere e nostro ammirabile Legislatore!
Quindi cantate ora tutti,
e con una docile voce, con giubilo dite unanimi e con cuore puro,
pacificamente e con retta volontà, nel fervore dello spirito,
con ogni devozione,
nel nome della Santissima Trinità, del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo,
cantando le lodi divine nella memoria della dilezione,
nel profondissimo amore del Dio Unigenito
e della sua degnissima Parente, dolcissima Maria!
Amen.
 

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