scrivo a nome di mia madre, abbonata alla vostra rivista da anni.
Chiedo come ci si deve comportare per incassare i soldi di un libretto nominativo intestato a mia madre di lire 1.500, del 1958. Libretto ritrovato dopo tanti anni in un armadio. È possibile chiedere il rimborso alla stessa banca? Possibilmente con la rivalutazione del capitale, compresi d’interessi ad oggi? Esiste una procedura bancaria oppure occorre rivolgersi ad un legale?
Mia madre è ancora in vita.
Lettera firmata
I libretti di deposito possono essere nominativi o al portatore. Nei casi come quello che la riguarda, siccome si tratta di libretto bancario “nominativo” i rimborsi vengono, di regola, effettuati all’intestatario del libretto o ad un suo rappresentante debitamente legittimato. Le procedure variano minimamente a seconda della banca di riferimento. Ciò significa che essendo sua madre ancora in vita essa può richiedere personalmente il rimborso delle somme ivi depositate oppure incaricare a tal fine un suo rappresentante. Non è, quindi, strettamente necessario rivolgersi ad un legale, ma una mera facoltà. Per quanto riguarda le somme rimborsabili, in linea di massima le posso dire che ivi saranno ricompresi gli interessi, ma la determinazione precisa è indicata nelle condizioni del contratto di deposito in allora stipulato con la banca. Suggerisca, quindi, a sua madre di effettuare le opportune verifiche allorché si recherà in banca per procedere all’incasso portando, ovviamente, con sé il libretto in questione.