Appartamento in uso gratuito alla badante: può vantare usucapione?
25 settembre 2019
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Con la morte dei miei genitori 8 anni fa sono diventata proprietaria di un appartamento in cui vivevo insieme ai miei e ad una domestica che mio padre aveva inserito nello stato di famiglia.
A fronte di un mio trasferimento in un’altra città, ho permesso alla domestica di occupare il mio appartamento, non facendole pagare nulla se non le spese vive (luce, gas e telefono) e la tassa sui rifiuti, che è strettamente legata alla residenza. Tutte le utenze sono però intestate a me. Quello che mi domando è se possa usucapire l’appartamento e in che modo io mi possa tutelare.
Nota a margine: ogni anno trascorro il mese di agosto in questo appartamento.
Lettera firmata
Perché si possa verificare l’usucapione di un immobile devono concorrere i seguenti presupposti: possesso continuativo del bene, senza alcuna interruzione e per un lasso di tempo di almeno vent’anni. Le faccio notare, prima di tutto, che deve trattarsi di “possesso” - cioè di una situazione di fatto in cui un soggetto gode e dispone di un bene “come se ne fosse proprietario”. Non sarebbe, quindi, sufficiente la mera detenzione (per cui un soggetto, pur godendo e disponendo di un bene, rispetta i diritti che sul medesimo bene riconosce spettare ad altri). Nel caso che lei mi ha descritto a grandi linee non mi pare che, ora come ora, ricorrano i presupposti per l’usucapione da parte della domestica di suo padre dell’appartamento che lei ha ereditato. Ad ogni modo, per scongiurare che col tempo nella domestica si possano ingenerare pretese sibilline, potrebbe essere utile mettere per iscritto un accordo con cui lei semplicemente le concede in comodato la parte di appartamento di cui la stessa usufruisce.
Con la morte dei miei genitori 8 anni fa sono diventata proprietaria di un appartamento in cui vivevo insieme ai miei e ad una domestica che mio padre aveva inserito nello stato di famiglia.
