Tema del mese

NOVEMBRE - La canonizzazione

La cerimonia della canonizzazione si svolse in Assisi, alla presenza di molti dignitari della Chiesa, d’una folta rappresentanza di principi e baroni e d’una moltitudine innumerevole di popolo confluito da diverse località, e che il Papa aveva convocato, l’anno del Signore 1228. [FF, 1485]

 

A soli due anni dalla morte, il 16 luglio 1228, papa Gregorio IX celebrò in Assisi la canonizzazione di frate Francesco. È stato uno dei processi di canonizzazione più rapidi della storia della Chiesa. San Bonaventura, biografo di Francesco, riferisce che il Pontefice, per poter essere il più possibile obiettivo, aveva affidato la valutazione della vita e dei miracoli del Poverello di Assisi «a quelli tra i cardinali che sembravano meno favorevoli». L’altro biografo di san Francesco, Tommaso da Celano, racconta che erano presenti vescovi, abati e prelati giunti dalle regioni più lontane della terra ed anche «un re e grande moltitudine di conti e magnati». Il sommo pontefice Gregorio IX è al centro della piazza con il triregno sul capo, che legge la bolla Mira circa nos della canonizzazione di frate Francesco. La folla e un numeroso drappello di frati minori partecipano, in silenzio, all’evento. Finito di leggere la bolla, Gregorio IX alza le mani al cielo e con voce sonora proclama ufficialmente Francesco d’Assisi “Santo”, stabilendo che la sua festa venga celebrata il 4 ottobre. Poi, il Papa e i cardinali intonano il Te Deum di ringraziamento. Subito dopo la solenne celebrazione, papa Gregorio IX volle che in onore del nuovo Santo, fosse innalzata una basilica a lui dedicata per poterne conservare i resti mortali. Lo stesso Pontefice pose e benedisse la prima pietra della maestosa basilica edificata sul “Colle dell’Inferno”, dove un tempo si svolgevano le esecuzioni dei condannati a morte, e che da allora è detto “Colle del Paradiso”. I lavori per erigere la basilica, diretti da frate Elia, avanzarono celermente e meno di due anni dopo, il 25 maggio 1230, vigilia di Pentecoste, il corpo di san Francesco fu traslato dalla chiesa di San Giorgio alla cosiddetta Basilica inferiore, che ebbe il titolo di “Capo e Madre” dell’Ordine dei Frati Minori.

 

Uno scrittore francese ha detto che al mondo vi è una sola tristezza: quella di non essere santi, cioè di non essere vicini a Dio. Guardando alla testimonianza di san Francesco, comprendiamo che è questo il segreto della vera felicità: diventare santi, vicini a Dio!

(Benedetto XVI)

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