LUGLIO - Dal Signor Papa

La predicazione che Francesco e i suoi frati avevano intrapreso era proibita ai laici dalle leggi ecclesiastiche, applicate soprattutto nei confronti dei tanti eretici che predicavano in opposizione alla Chiesa. Perciò nella primavera del 1209 Francesco e i suoi primi undici compagni decisero di recarsi a Roma dal sommo pontefice, che allora era Innocenzo III, per ottenere un riconoscimento della loro forma di vita religiosa. Arrivato a Roma, il gruppo di penitenti assisiati sperimentò la diffidenza della curia, ma la presenza del vescovo di Assisi, Guido, e l’intervento del cardinale benedettino Giovanni di S. Paolo, permise a Francesco e ai suoi frati di presentarsi davanti a Innocenzo III. Il Papa riconoscendo l’ispirazione autentica del Santo e dei suoi compagni diede una approvazione orale del loro “Propositum vitae” e concesse che predicassero ovunque la penitenza e che altri frati si potessero unire al gruppo con il permesso di frate Francesco. Ottenuta l’approvazione del pontefice Francesco rese grazie a Dio, si inginocchiò e fece promessa di obbedienza e riverenza al Papa e, a loro volta, secondo l’ordine del Papa, gli altri frati fecero promessa di obbedienza e riverenza a Francesco. A tutti venne poi conferita la tonsura ecclesiastica affinché potessero predicare liberamente, senza incorrere in sanzioni canoniche. Tornati ad Assisi, con la benedizione del Vicario di Cristo, la piccola fraternità si ingrandì a dismisura con l’arrivo di tanti altri fratelli. Dopo l’approvazione orale della prima forma di vita del 1209, chiamata “Protoregola” e confluita nel primo capitolo della “Regola non bollata” del 1221, frate Francesco otterrà l’approvazione ufficiale della Regola dei frati minori il 29 novembre 1223, con la bolla Solet annuere di papa Onorio III.
