AGOSTO - La festa del perdono
LA FESTA DEL PERDONO
L’anno del giubileo nell’Antico Testamento è collegato al tema del perdono, perché ha inizio nel giorno dell’espiazione. È un perdono che Israele riceve da Dio e che lo abilita a perdonare gli altri, a rimettere i debiti. L’indulgenza è manifestazione concreta della misericordia di Dio, che supera i confini della giustizia umana e li trasforma. Questo tesoro di grazia si è fatto storia in Gesù e nei santi.
Tra questi san Francesco d’Assisi. La tradizione francescana narra che il 2 agosto 1216 frate Francesco alla presenza di un gran numero di fedeli, accorsi per la consacrazione della chiesetta della Porziuncola, annunziasse di aver ottenuto da papa Onorio III che fosse concesso il perdono di tutte le loro colpe a coloro che, confessati e pentiti, visitassero quella chiesa. Era così istituito il “Perdono di Assisi”. L’indulgenza concessa in questa e altre particolari occasioni ecclesiali, come nell’anno giubilare, permette di liberare il proprio cuore dal peso opprimente del peccato, e ricucire nella verità e nella carità la nostra relazione con Dio e con il nostro prossimo.
In Gesù, Dio ama i peccatori, li attende, li cerca e gioisce del loro ritorno. Ma lo stesso perdono ricevuto da Dio deve diventare un perdono che si prolunga ai fratelli e alle sorelle. Nel Padre Nostro preghiamo: «rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori». Il perdono di Dio è condizionato dal perdono che concediamo al nostro prossimo. Se non siamo capaci di perdonare, vuol dire che abbiamo il cuore chiuso, e allora come potrà entrare nel nostro cuore la misericordia di Dio? Il giubileo deve disporre il nostro cuore a ricevere il perdono di Dio, educandoci a dimenticare le offese ricevute e a perdonare di cuore.