La fortuna sale e scende - anche in man di chi la prende
San Filippo Neri nacque, nel 1515, da nobile famiglia fiorentina, allegro e generoso di carattere. Ancora giovane, abbandonò gli affari di famiglia e si recò a Roma dove seguì gli studi di teologia, maturando una forte esperienza spirituale e mistica. Consacrato sacerdote, avviò un’attività pastorale volta alla direzione spirituale dei più abbienti: visitava i quartieri poveri, i malati negli ospedali abbandonati, le carceri. Predicava per le strade con spirito gioviale, con spirito nuovo e da qui conquistò la simpatia della città.
Raccolse intorno a sé i ragazzi orfani e dispersi, si dedicò alla loro cura per evitare che si perdessero a causa del male diffuso, organizzandoli nella “Congregazione dell’Oratorio”. Qui Filippo parlava loro del Signore, li educava e li istruiva, facendoli anche divertire e cantare, ma fulcro principale su cui si fondava l’Opera era il compiere le opere di carità, soprattutto si prestava aiuto ai pellegrini e ai convalescenti. Per questi ragazzi Filippo girava la città e faceva la questua. Egli trascorreva molte ore in preghiera e si distinse per la letizia d’animo, l’amore verso il prossimo e la semplicità evangelica. Amato e ammirato, si spense ottantenne e i medici, alla sua morte, gli trovarono un cuore di volume insolitamente grande, colmo d’amore verso Dio e gli uomini.