In Italia sono comuni le specie Urtica dioica L. perenne e Urtica urens L. a ciclo annuale, dello stesso genere, che crescono nei luoghi incolti, lungo le siepi e i corsi d’acqua. La varietà Urtica urens L. ha dimensioni più contenute e peli urticanti molto più numerosi e dolorosi. Oggi le ortiche si adoperano soprattutto come rimedio emostatico, astringente, ricostituente, stimolante del sistema nervoso, diuretico, antidiabetico e galattoforo. Sono pure consigliate nelle emorroidi, nella foruncolosi, nella renella, nelle ulcere dello stomaco e dell’intestino, per arrestare le emorragie esterne ed interne, combattere la stitichezza e sfruttare la ben nota azione sul cuoio capelluto.
L’infuso si prepara con tre cucchiaini da tè di foglie in una tazza d’acqua bollente e, addolcito e aromatizzato, si prende a più tazze al giorno come diuretico e antiartritico. Si prepara anche un decotto ad azione prevalentemente depurativa con 30 g di foglie e steli giovani in 1,5 litri d’acqua fatta bollire fino a ridurre il liquido a un litro. Preso a bicchierini serve per depurare il sangue e contro le malattie della pelle. Dalla spremitura delle foglie fresche si può ottenere il succo di ortica, ad azione spiccatamente emostatica. Introdotto nelle narici con cotone idrofilo imbevuto è in grado di arrestare l’epistassi.