Le parole di oggi

S. Angelo d’Acri fr.

S. Quintino m.
giovedì 31 ottobre 2024
06.51
17.05

La speranza è l’ultima a morire

Luca Antonio nacque ad Acri, provincia di Cosenza, nel 1669 da genitori poveri di beni materiali, ma ricchi di virtù e di pietà cristiane. Imparò a leggere e scrivere da un vicino di casa e frequentava la chiesa dei cappuccini. Sentì il richiamo alla vita religiosa dopo l'incontro con padre Antonio da Olivadi, un cappuccino famoso per la sua santità. A diciannove anni, Luca Antonio entrò nel noviziato dei Cappuccini di Dipignano per ritornare in famiglia dopo pochi giorni.

Ma, l’8 novembre 1689, con umiltà e coraggio, si ripresentò ai frati del convento di Acri, implorando perdono e chiedendo di essere riammesso alla vita religiosa. Anche stavolta ritornò a casa. Nel 1690, per la terza volta, si presentò dai cappuccini e, cosa straordinaria, riuscì a ottenere dal Ministro Generale dell'Ordine il permesso di cominciare l’anno di noviziato. Quando emise i voti solenni ricevette il nome di fra’ Angelo d’Acri.

Terminati gli studi teologici, filosofici e umanistici, fu ordinato sacerdote e gli fu affidato il ministero della predicazione. Percorse instancabilmente buona parte dell’Italia meridionale, predicando quaresimali, missioni popolari ed esercizi spirituali. In tutti i luoghi dove predicava, la sua presenza richiamava nelle chiese moltitudini innumerevoli di fedeli. Al suo confessionale lunghe erano le file di persone di ogni ceto e di ogni età, che egli non si stancava mai di ascoltare.

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