Lorenzo Maurizio Belvisotti nacque a Santhià nel 1686. Di famiglia benestante, era orfano di padre. Egli scelse la vita religiosa, frequentò il seminario e prese i voti. Ordinato prete, fu precettore presso i Conti Avogadro di Casanova, a Vercelli. Gli venne anche assegnata una parrocchia a Santhià, ma egli era ancora alla ricerca della propria strada. La trovò e questa lo condusse nel convento cappuccino di Chieri, a Torino: scelse così di seguire le orme di Francesco, prendendo il nome di Ignazio in quanto devoto di Ignazio di Lojola. La sua capacità di irradiare gioia lo rese popolare e amato.
La fama di questo modesto frate si diffuse per la città di Torino, tra i malati e i bisognosi. Egli divenne una figura di riferimento per i poveri e per i potenti. Ogni giorno, scendeva lo scosceso sentiero della collina su cui sorge il convento per percorrere le vie della città e far visita di casa in casa agli ammalati e portare conforto con la sua parola e la sua celebre benedizione. Molti erano coloro che salivano al Monte per avvicinarsi al suo confessionale. Gli ultimi anni della sua vita era completamente trasformato dal Crocifisso che adorava; morì serenamente. Egli era chiamato dal popolo “il Santo del Monte”. Numerosi prodigi sono attribuiti alla sua intercessione.