Da Kiev a Roma: 40 madri ucraine in udienza dal Papa per un ponte di pace
Perugia, 25 agosto 2025 – Sabato 6 settembre, una delegazione di madri ucraine che hanno perso un figlio a causa della guerra incontreranno Papa Leone XIV in Vaticano. Il pellegrinaggio, organizzato dai Frati Minori Cappuccini della Provincia Serafica Immacolata Concezione e sostenuto dalle Edizioni Frate Indovino, rappresenta un gesto concreto di riconciliazione e fraternità, un ponte di pace tra Italia e Ucraina.
L’iniziativa nasce dall’esperienza maturata dai Frati Cappuccini del centro Italia e dell’Ucraina fin dallo scoppio del conflitto nel 2022. Dopo i primi viaggi umanitari e le campagne di sensibilizzazione, è emersa l’urgenza di un sostegno più profondo: quello rivolto alle madri colpite dal lutto. Così è nata a Kiev la “Casa Padre Pio”, un centro di accoglienza e cura psicospirituale per donne che hanno perso figli o mariti in guerra. A oggi, oltre 500 donne sono state accompagnate in un percorso di guarigione interiore, amicizia e fede. Una seconda casa è stata recentemente aperta a Vinnytsia.
Il pellegrinaggio in Italia prevede tre tappe significative: Loreto, dove le madri si affideranno alla protezione della Santa Casa; Assisi, cuore della spiritualità francescana e luogo simbolo della pace. Qui incontreranno il Ministro Provinciale e il Vescovo di Perugia, don Ivan Maffeis. E infine Roma, per l’incontro con il Santo Padre accompoangate dal Ministro Generale fr. Roberto Genuin. Durante l’udienza giubilare sarà donata al Santo Padre un’edizione speciale del Calendario Frate Indovino 2026, dedicata all’VIII centenario francescano.
L’iniziativa si inserisce nel solco tracciato da Papa Leone XIV sin dal suo primo discorso da Pontefice, quando ha invocato una “pace disarmata e disarmante, umile e perseverante”, una pace che nasce da Dio e si costruisce “con il dialogo, con l’incontro, unendo per essere un solo popolo, sempre in pace”. Mentre il mondo osserva con apprensione gli sviluppi della guerra in Ucraina, i recenti incontri politici hanno riacceso la speranza di una svolta diplomatica. L’Europa ha la necessità di una pace giusta e duratura. In un contesto ancora incerto, ogni segnale di speranza rappresenta un passo prezioso verso la pace.
Fr. Simone Calvarese OFMCap, Provincia Serafica Immacolata Concezione dei Frati Minori Cappuccini ci dice: "In questi giorni ci prepariamo ad accogliere una delegazione delle mamme che abbiamo accolto e aiutato in questi anni con il progetto le “Madri di casa padre Pio”. Sono donne che per la guerra hanno sofferto il dolore più grande, la perdita del figlio, ma che hanno però avuto il coraggio e la perseveranza di ricominciare. La loro presenza è perciò un vero segno di luce che ci infonde speranza e che ci sollecita a costruire ponti di pace. Dopo aver fatto tappa a Loreto, in preghiera alla Santa Casa, e ad Assisi, sulle tracce di san Francesco, le accompagneremo a Roma per incontrare il Santo Padre. Porteranno il bagaglio delle sofferenze di un popolo martoriato dalla guerra ma anche la nuova luce della speranza nella certezza che tutto vince l’amore. I richiami per la pace che papa Leone ogni giorno fa risuonare attraverso i media in ogni angolo del mondo, sono un richiamo accorato a deporre le armi, a cercare il dialogo, a riconoscere che ogni vita è preziosa. Il santo Padre ci ricorda che il futuro non si costruisce con la violenza, ma con la giustizia, la carità e il perdono. Il pellegrinaggio giubilare delle Madri di Casa padre Pio, testimonianza concreta di speranza, diviene anch’esso un richiamo concreto, pagato con la vita, che si unisce a quello del Santo Padre nel chiedere di deporre le armi e di incamminarci quanto prima nella via della pace".
E l’8 settembre, data simbolica che segna l’inizio delle spedizioni del nuovo calendario in tutta Italia, sarà anche l’occasione per rinnovare il legame profondo tra i lettori e sostenitori di Frate Indovino e le missioni che il calendario rende possibili. Un gesto semplice, come ricevere un calendario, si trasforma così in un atto di solidarietà concreta e reciproca.
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Loreto, il cuore accogliente del pellegrinaggio: le mamme ucraine “a casa dalla Mamma”