Chi fila e fa filare - buona massaia si fa chiamare
Oggi, si celebra la festa della Cattedra di San Pietro, per ricordare due importanti tappe della missione compiuta dall’apostolo Pietro: lo stabilirsi del cristianesimo prima ad Antiochia, poi a Roma. La Cattedra è il seggio fisso del Sommo Pontefice e dei Vescovi. È posta permanentemente nella chiesa madre di ogni diocesi, da cui il nome appunto di “cattedrale”, ed è il simbolo dell'autorità del Vescovo e del suo magistero ordinario nella Chiesa locale.
La Cattedra di San Pietro è il segno del ruolo che l’apostolo ricopriva nel collegio apostolico, e che deriva dalla esplicita volontà di Gesù, quando assegna a Pietro il compito di “pascere” il gregge, cioè di guidare il nuovo popolo di Dio, la Chiesa. Questa investitura riconosciuta da Cristo, ribadita dopo la risurrezione, viene rispettata. Infatti, dopo l’ascensione, Pietro svolgerà il ruolo di guida: egli presiedette alla elezione di Mattia, parlò a nome di tutti alla folla accorsa ad ascoltarlo davanti al cenacolo, nel giorno della Pentecoste e più tardi davanti al Sinedrio.
Anche Erode Agrippa, condannando Pietro, sapeva di infliggere un duro colpo alla Chiesa nascente, con l’uccisione del suo capo. La sua venuta a Roma non ha però prove certe. L’unico elemento è la Lettera paolina ai Romani del 57 d. C., il cui contenuto fa pensare alla presenza in loco di un personaggio importante. Qualunque sia la data della sua venuta, insieme alla sua morte a Roma, sono eventi sostenuti da tradizioni antiche, accolte ormai universalmente.