Le parole di oggi

S. Francesco da Paola er.

S. Abbondio v.
martedì 02 aprile 2024
06.55
19.41
Ultimo Quarto a h. 05.14

Francesco nacque a Paola, in provincia di Cosenza, nel 1416. I suoi genitori, dopo molti anni di matrimonio non avevano avuto ancora figli, chiesero così l’intercessione di san Francesco d’Assisi, e il Signore donò loro questo bimbo, a cui diedero il nome di Francesco. All’età di 12 anni, fu portato dai genitori presso il convento dei Frati Minori Conventuali, per assolvere al voto fatto e, perché mettesse il saio francescano, come era uso in quei tempi. Qui, egli apprese dai frati i primi rudimenti scolastici e incominciò a praticare una vita austera.

Rivelò, ben presto, doti eccezionali: dormiva per terra, praticava continui digiuni, si immergeva in una preghiera intensa e cominciò a compiere prodigi. Terminato l’anno da trascorrere con i frati, egli fece un pellegrinaggio e, al ritorno, maturò l’idea di ritirarsi in solitudine e di vivere da eremita, in una grotta, nei dintorni del paese, in penitenza e contemplazione: il suo letto era la nuda terra, il suo cibo le erbe che crescevano lì intorno, e l’abito un sacco; per la penitenza, aveva un cilicio.

I suoi compaesani, furono attratti da questo giovane e lo cercarono per avere consigli e conforto. Giunsero a lui anche i primi compagni, persone attratte dal suo stile di vita evangelico. Francesco costruì le celle, una chiesetta per uso liturgico e vestì i giovani di sacco: nacquero gli “Eremiti di frate Francesco”. Erano i primi frati del futuro “Ordine dei Minimi”, dove “Minimo”, nella spiritualità di Francesco, è colui che sta con gli “ultimi”, con gli emarginati.

I poveri e gli oppressi stavano molto a cuore a Francesco, che denunciava con forza e invettive i soprusi dei potenti si di essi. Il dono profetico e i prodigi che compiva facevano crescere l’ammirazione del popolo verso di lui. La sua fama di taumaturgo si estendeva sempre più e Papa Paolo II inviò un suo prelato per incontrare Francesco e verificare se fosse vero ciò che si raccontava, ma fu Papa Sisto IV a dare il consenso per l’istituzione del nuovo Ordine.

La fama di santità dell’eremita giunse fino in Francia, dove fu costretto a recarsi su richiesta del sovrano, Luigi XI, molto malato. Il re non ottenne la guarigione, ma Francesco lo aiutò ad accogliere la volontà di Dio e a prepararsi per una buona morte. Purtroppo, non riuscì a rientrare in Calabria, perché i successori di Luigi XI si opposero, considerandolo loro consigliere e direttore spirituale. Si dedicò, allora, alla diffusione del suo Ordine, perfezionò la Regola dei frati “Minimi”, iniziò la “Devozione dei tredici venerdì della Passione”. E fu in Francia che finì la sua vita: quando fu avvertito che era prossima la sua morte, si preparò al grande passo con tre mesi di ritiro in cella. Si ammalò la domenica delle Palme e il venerdì santo si addormentò nel Signore.

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