Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre (Winston Churchill).
Gli italiani si governano da soli (Alberto Sordi).
Nessuno, come gli italiani, sa organizzare così bene le tempeste dentro ai bicchieri d’acqua (Paolo Sorrentino).
Italiani: dei buoni a nulla capaci di tutto (Leo Longanesi).
Strano paese il nostro. Colpisce i venditori di sigarette, ma premia i venditori di fumo (Indro Montanelli).
Il sogno americano è fare soldi e riuscirci; il sogno italiano è nascere da un padre ricco (Matteo Molinari).
L’Italia: culla del diritto, e del rovescio (Curzio Malaparte).
L’italiano è un popolo straordinario. Mi piacerebbe tanto che fosse un popolo normale (Altan).
Fare gl’Italiani doveva rivelarsi impresa molto più difficile che fare l’Italia. Tant’è vero che vi siamo ancora impegnati (Indro Montanelli).
L’umiltà è una virtù stupenda. Il guaio è che molti italiani la esercitano nella dichiarazione dei redditi (Giulio Andreotti).
Qui lo dico e qui lo nego. In questa frase c’è tutta l’Italia (Giuseppe Pontiggia).
In Italia nulla è stabile, fuorché il provvisorio (Giuseppe Prezzolini).
L’Italia confina col paradosso. E sconfina nell’incredibile (Stellario Panarello).
Novanta italiani su cento, rivela un sondaggio inglese, preferiscono la cucina nazionale a tutte le altre: nessun stomaco, in Europa, è altrettanto patriottico (Beppe Severgnini).
L’italiano sale sempre sul carro del vincitore, ma è prontissimo a scendere in corsa, se si accorge di avere sbagliato carro (Cesare Marchi).