Le parole di oggi

SANTO - Ultima cena di Gesù

giovedì 28 marzo 2024
06.04
18.35

Benedizione degli Oli. Lavanda dei piedi. Istituzione dell’Eucaristia e dell’Ordine Sacro. Visita all’altare della reposizione

Oggi si celebra “l’Ultima Cena” che Gesù tenne insieme ai suoi Apostoli, nella ricorrenza della Pasqua ebraica. La Pasqua è la solenne festa ebraica, che rievoca le meraviglie che Dio compì nella liberazione degli Ebrei dalla schiavitù egiziana. In questa occasione, si consuma l’agnello ed è permesso mangiare solo pane senza lievito, il pane “azzimo”.

Durante la Cena, Gesù con gli Apostoli parlò molto, con parole di commiato, di profezia, di promessa, di consacrazione. Col gesto della lavanda diede loro una grande lezione d’amore, perché i discepoli lo dovranno seguire sulla via della generosità totale nel donarsi a tutti i fratelli nell’umanità, anche se considerati, per casta o per cultura, inferiori.

Ma quanti gesti e parole inusuali, quella sera, forse non subito compresi. Egli fece il dono più prezioso all’umanità, il Sacramento dell’Eucarestia, che si perpetua in ogni angolo della Terra e come Lui disse: “fate questo in memoria di me” (Lc 22,19) e del sacrificio che ha fatto per la nostra salvezza. Lo sguardo di Gesù era rivolto oltre la sua morte imminente e rassicurava i discepoli: “Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, Egli vi insegnerà ogni cosa... Vi lascio la pace, vi dò la mia pace… Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: vado e tornerò a voi…” (Gv 14,27).

Un colloquio di grande suggestione e ricco di emozioni, perché in undici hanno creduto in Lui, veramente Figli di Dio, lo hanno seguito in quegli anni, disposti a proseguire il suo messaggio di salvezza. Ma il tradimento di Giuda si stava consumando e Gesù si ritirò nell’Orto degli Ulivi a pregare. La sua preghiera fu: “La mia anima è triste fino alla morte” (Mc 14,34).

Inizia così la Passione di Gesù: il rito prevede la reposizione dell’Eucaristia in una cappella laterale delle chiese; tutto viene oscurato in segno di dolore, le campane tacciono, l’altare diventa disadorno, il tabernacolo vuoto con la porticina aperta, i Crocifissi coperti.

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