Traguardi di inclusione e crescita
Un'emozione palpabile ieri alla Biblioteca Oasis di Perugia in occasione del rinnovo del progetto “Finalmente faccio un lavoro vero” per Giorgio, Sara, Fabrizia, Alessandro, Pamela e Domenico. Un momento significativo, celebrato con le famiglie, con la consapevolezza dei progressi compiuti e lo sguardo rivolto a un futuro ancora più ricco di opportunità per assicurare speranza e autonomia per i ragazzi con sindrome di Down dell’associazione Aipd di Perugia.
"Anche il nostro quotidiano di famiglia, pensato per dare loro autonomia e un futuro, è notevolmente migliorato," sottolinea il presidente dell’associazione con forza “come il contesto in cui questi ragazzi sono inseriti sia fondamentale per lo sviluppo delle loro potenzialità." E proprio dalle loro voci giungono testimonianze toccanti di questa crescita.
Alessandro, ad esempio, sottolinea come la biblioteca, oltre ad essere un'occupazione, rappresenti una preziosa fonte di apprendimento: "Io non leggo molto, ma mi aiuta tanto". Domenico evidenzia l'apporto ricevuto: "Mi ha dato molto. Più computer, più informatica". Per Pamela, la biblioteca è un vero e proprio mondo: "È la mia vita, mi diverto a dare i libri agli altri. Sono fiera del progetto, anche se sono timida e non riesco a parlare bene". Sara, con passione, racconta il suo contributo: "Mi piace fare foto e video e accogliere gli studiosi nella sala lettura".
Un desiderio comune serpeggia tra i ragazzi: "Poter trascorrere più giorni in biblioteca". Questa aspirazione testimonia il loro attaccamento al progetto e la consapevolezza del valore che esso riveste nelle loro vite. Non sono mancate iniziative concrete per far conoscere questa realtà, come le giornate dedicate al volantinaggio per promuovere la biblioteca e le sue attività. Un'offerta culturale che spazia fino ai libri universitari per le facoltà di scienze della formazione, arricchendo il patrimonio a disposizione. Ad incoraggiarli, seguirli e valorizzarli nel loro lavoro quotidiano è fra Claudio Bonizzi che spende la sua vita per questo servizio, insieme alle sue collaboratrici Maddalena, referente del progetto e sostegno per i ragazzi, Cecilia ed Emanuela.
L'impegno dell'associazione si manifesta anche attraverso strumenti di comunicazione moderni, con la realizzazione di video per i social media e la creazione di segnalibri dedicati al progetto e alla biblioteca, un piccolo ma significativo veicolo di informazione. E non manca uno sguardo al futuro, con un accenno all'utilizzo di Chat GPT come possibile strumento di supporto.
Le parole di fra Janusz, uno dei collaboratori, sono un incoraggiamento potente: "I nostri collaboratori sono molto coraggiosi. Non dobbiamo mettere ostacoli alle loro capacità." Un monito che riflette un passato in cui "c'era vergogna, nascondimento, senza contatto sociale". Oggi, grazie all'impegno delle famiglie e dell'associazione, si sta lavorando incessantemente affinché "i nostri figli possano avere un futuro". La gioia di osservarli crescere è palpabile.
Il progetto viene definito "intelligente" dal direttore di Frate Indovino Paolo Friso, perché capace di unire diverse realtà, rendendo la biblioteca un elemento vivo e pulsante nel tessuto sociale. "Qui c'è un valore enorme. È un servizio sul territorio, è un centro culturale, non uno scaffale vuoto." L'auspicio è unanime: "Sarebbe bello farlo crescere".
Un momento speciale è stato rappresentato dalla "Giornata da Frate Indovino", un'occasione per condividere valori e riflessioni in cui i ragazzi hanno fatto capolino in una vera e propria redazione.
La Biblioteca è incastonata nel convento dei frati cappuccini di Perugia e fra Fulgenzio ha espresso la gioia di ricevere il primo sorriso dai ragazzi ogni mattina.
Ed infine fra Carlo Maria Chistolini, presidente della Fondazione Assisi Missio, ha rivolto un incoraggiamento a tutti: "Andate avanti tutti. In questo luogo si creano legami tra tutti, è esempio di un'umanità che cammina insieme. E noi siamo fatti per stare insieme." Citando Don Bosco, ha aggiunto: "I più bravi arcieri sono quelli che non mirano il centro, ma alzano la mira. I veri campioni, atleti si spingono sempre oltre. Ogni anno alziamo il tiro in questo progetto, perfezionandolo. La parola cultura deriva dal termine “coltivare”, e qui si coltivano relazioni. Ogni sforzo ci aiuta a crescere. Speriamo che possa essere casa per molti altri."
Le parole di fra Celestino offrono una chiave di lettura profonda dell'operato dell'associazione: "Ammiro l'associazione che mette in pratica il Vangelo di Gesù: la fraternità e l'amore sono la dedicazione al lavoro. Da ragazzo non ero molto legato ai libri, ma la vita mi ha fatto scrivere e parlare del Vangelo."
Il 2025 è l’anno del quarantesimo anniversario dell’associazione Aipd a Perugia che celebreremo con un evento in autunno e non è solo una celebrazione del passato, ma soprattutto un rinnovato impegno per un futuro in cui l'inclusione, l'autonomia e la crescita continuino ad essere i traguardi apprezzabili per questi ragazzi speciali. Un esempio di come la dedizione e l'amore possano trasformare la vita di intere comunità.