Ho avuto in eredità da mio padre una villetta di due piani costruita nel 1950. All’incirca nello stesso periodo, attaccandosi al muro laterale della nostra villetta, hanno costruito un’abitazione più piccola della nostra, senza chiederci alcun permesso. Mio padre molto tollerante aveva lasciato correre, ma data la litigiosità del vicino, moglie e figli compresi, vorrei sapere se ho qualche diritto di far notare che la loro casa poggia su un muro non loro. È vero che ormai è passato troppo tempo dal 1950 a oggi e che tutto è in prescrizione, che le cose purtroppo sono consolidate così e insomma è meglio stare zitti?
Lettera firmata
Il nostro ordinamento giuridico disciplina le distanze delle costruzioni e dei muri agli artt. 873 e seguenti c.c. Ai sensi dell'art. 873 c.c. le costruzioni su fondi finitimi, se non sono unite o aderenti, devono essere tenute a distanza non minore di tre metri. Il suo vicino quindi ha costruito in violazione delle distanze fissate dalla legge, quindi teoricamente lei potrebbe agire civilmente per chiedere la regolarizzazione della situazione. Se non fosse che nel caso di specie sono passati oltre vent'anni dalla costruzione e pertanto i suoi vicini hanno oramai acquistato per usucapione la servitù di tenere la costruzione a distanza inferiore a quella legale. Ciò viene poi confermato dalla Corte di Cassazione che in una sua pronuncia ha statuito che “Anche se il potere di far valere le limitazioni della proprietà nei rapporti di vicinato e imprescrittibile, nondimeno è ammissibile la costituzione per usucapione di una servitù il cui contenuto contrasti con una delle dette limitazioni. (nella specie e stata ritenuta ammissibile la costituzione per usucapione del diritto di tenere una costruzione a distanza inferiore a quella dalla costruzione del vicino e dal confine prescritta dal regolamento edilizio)”.