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Frate Indovino

Eredità

Su 7 coeredi, 5 si ritirano:

25 settembre 2019
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la loro parte incrementa la quota dei 2 che non rinunciano?


A seguito di decesso di mia moglie (proprietaria del 50% della casa di abitazione), non essendoci testamento,  sono entrati a fare parte dell’eredità, per un terzo, i suoi fratelli e sorelle in numero di sette.
Di questi sette, per rispetto nei miei confronti, cinque hanno espresso la volontà di rinunciare alla loro quota a mio favore, aumentando così la mia quota spettante.
Gli altri due eredi, che non intendono rinunciare alla loro quota di eredità, sostengono che in caso di rinuncia dei cinque altri eredi, la loro quota non verrebbe a mio favore, ma incrementerebbe la loro quota e, quindi, l’intera quota di un terzo  verrebbe suddivisa al 50% fra i due eredi che accetterebbero. È vera questa tesi? Possibile che ogni erede non possa liberamente disporre della sua scelta?

Lettera firmata

La rinuncia all'eredità è una dichiarazione – ricevuta da un notaio o dal Cancelliere del Tribunale del circondario in cui si è aperta la successione – di non voler accettare il patrimonio lasciato dal defunto. La rinuncia deve essere frutto di una scelta libera da condizioni e da termini, gratuita e a favore di tutti gli altri chiamati all'eredità. Se la rinuncia viene fatta dietro corrispettivo o a favore di solo alcuni degli altri soggetti chiamati all’eredità, ciò comporta l’effetto contrario, ossia l’accettazione dell’eredità ex art. 478 c.c.
La rinuncia all'eredità di alcuni eredi ha l'effetto di accrescere la quota di tutti gli altri coeredi.

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