L’assemblea decide, poi gli assenti non ci stanno.
L’ordinaria assemblea del condominio ha deliberato formale rifiuto per l’installazione della contabilizzazione termica; ora un gruppo di condomini, che non ha mai partecipato in precedenza, intende rovesciare la decisione con una nuova delibera, attraverso un'assemblea straordinaria che annullerebbe la precedente decisione legittimamente assunta, così verrebbero installate le valvole che sono inutili nella sostanza, dal punto di vista dell'efficienza energetica, trattandosi di un vecchio edificio (1965) e comportando una spesa enorme per tutti condomini. Questo comportamento è legittimo nella forma e nella sostanza? Siamo fermamente convinti che nelle nuove costruzioni questo sistema di contabilizzazione, sia efficiente, idoneo, consono ma in quelle vecchie non abbia alcun senso concreto, ma comporti solo inutili costi, peggiorando altresì la situazione già in essere, con il risultato di locali sempre più freddi in un condominio in cui vivono molte persone anziane e invalide, che ne avrebbero un grave nocumento.
Lettera firmata
La riforma del condominio prevede la possibilità di impugnare le delibere ad opera degli assenti, dissenzienti e astenuti. Due sono gli appigli cui potranno aggrapparsi gli oppositori: da una parte, che la delibera contraddica il regolamento condominiale e, dall’altra, che sia contraria a specifiche disposizioni di legge. Il limite temporale di impugnazione scade dopo i 30 giorni dalla votazione della delibera contestata, per i non concordi o gli astenuti, mentre si riferisce al giorno di comunicazione per gli assenti in sede assembleare. Naturalmente nulla osta che i condomini convochino un'assemblea straordinaria mettendo all'ordine del giorno la rivalutazione di un punto approvato nella precedente assemblea. Per quanto riguarda la contabilizzazione termica va detto che a partire dal 31 dicembre 2016, condomini e singole unità immobiliari saranno obbligati a installare dispositivi specifici per la termoregolazione e la contabilizzazione del calore e ciò è previsto dal decreto di recepimento della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, approvata in settimana dal Consiglio dei ministri.