Case bifamiliari: spazi privati e condivisi, come difendersi?
25 settembre 2019
Condividi
Abito al piano rialzato di una casetta bifamiliare di cui sono comproprietario. Al primo piano abita l’altro comproprietario. I due appartamenti hanno entrate indipendenti con cancello. Al momento dell’acquisto (2006) l’area esclusiva dell’altro comproprietario era delimitata da una recinzione con cancelletto per entrare nell'area comune. Durante dei lavori di ristrutturazione (2007) è stata tolta senza autorizzazioni (DIA) la piccola recinzione con cancelletto. Il proprietario dell'appartamento al primo piano lascia il cancello che dal marciapiede entra nella sua scala sempre aperto. Questo, oltre che privarci della nostra privacy, ci espone tutto l'anno a possibili ingressi di estranei e a possibili furti. Abbiamo sollecitato più volte la chiusura del cancello, come risposta abbiamo ricevuto solo dinieghi prepotenti. Quali azioni legali o giudiziarie possono essere intraprese per far rimettere la recinzione con cancello, al fine di delimitare la loro area esclusiva da quella comune? L'ex art.703 c.c. è attuabile in questo contesto?
Lettera firmata
Le villette bifamiliari rappresentano il c.d. “condominio minimo” quindi son o applicabili le norme dettate dal codice civile per il condominio di edifici. Quello che va chiarito è se il cancelletto in argomento delimitasse solo l'area esclusiva di u comproprietario – e in tal caso la decisione sulla sua rimozione spetterebbe a lui – oppure delimitasse anche l'accesso all'area comune. In quest'ultimo caso non si sarebbe potuto procedere alla rimozione senza il consenso di tutti. Per riposizionare il cancello lei dovrebbe rivolgersi al giudice e chiedere che venga delimitata la zona comune.