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Youth4Climate: driving ambition

23 settembre 2021
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I giovani in prima linea per discutere sui cambiamenti climatici

Il momento è finalmente arrivato.

Dal 28 al 30 settembre prossimi si riuniranno a Milano circa 400 giovani — due per ognuno dei 197 Paesi aderenti alla Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici — per elaborare proposte concrete nel contrasto alla crisi climatica mondiale. L’evento — intitolato Youth4Climate: driving ambition, ma più comunemente noto come Cop-giovani — sarà parte integrante delle negoziazioni nella 26ma Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, già a partire dalla Pre Cop26 prevista a Milano nei giorni immediatamente successivi. Dunque per la prima volta nella storia, le trattative mondiali per la definizione di una comune politica contro i cambiamenti climatici saranno influenzate dalle proposte di quelle generazioni che questa crisi mette più seriamente a rischio. Un passaggio decisivo, promosso dalla presidenza italiana della Cop26 Milano-Glasgow, che ha avuto se non altri il merito di sottrarre i giovani dal “ghetto” delle proteste scolastiche per riconoscere finalmente loro la dignità di “parte” in causa (Cop significa appunto Conferenza delle Parti) nella drammatica crisi climatica alla quale li abbiamo costretti.



Il documento finale verrà adottato il 30 settembre e conterrà le proposte e le raccomandazioni elaborate su questi temi dai giovani, i quali avranno poi l’opportunità di esporre e dibattere ogni argomento direttamente con i ministri che condurranno le negoziazioni delle settimane successive.
C’è il rischio concreto che i governi accolgano questa novità come un esercizio di scuola da sviluppare all’insegna del “politically correct”.



I nostri ragazzi sono freschi, concreti e totalmente privi di sovrastrutture economiche. Come Papa Francesco fece nel 2015 con la lettera enciclica Laudato si’, arriveranno a Milano e a Glasgow con un autentico interesse verso il bene della loro generazione che coincide perfettamente con il bene comune dell’intera umanità; un secondo risultato sarà quello di dimostrare al mondo che i giovani sono tutt’altro che sprovveduti rispetto a questi temi. Sanno infatti molto bene cosa stanno rischiando, così come interpretano ogni dato attraverso quella innata visione globale che gli proviene dall’essere nativi digitali e figli dell’era di Internet.



Certo il cammino dei giovani non sarà né facile né breve, ma quello della Cop26 è un passaggio fondamentale che andava fatto per aprire prospettive davvero nuove nella lotta al riscaldamento globale.

di PIERLUIGI SASSI “Osservatore Romano” del 21 settembre 2021

Grazie all’impegno di Frate Indovino il 25 Settembre una giovane della Gi.Fra. (Gioventù Francescana) andrà con altri giovani e il ministro Cingolani da Papa Francesco in vista della Cop26.

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