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I gesti del Papa e del Grande Imam ci incoraggiano a un futuro di pace

12 settembre 2019
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In conclusione mi sta a cuore riferirmi a ciò che è avvenuto agli inizi dello scorso febbraio con la presenza di Papa Francesco ad Abu Dhabi. L’Arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico di importante e avrà un impatto determinante nel mondo arabo, che ha bisogno di questi gesti”. E aggiunge: “Il futuro prossimo sarà ancora molto difficile. Ma gesti come quello del Papa e del Grande Imam ci danno coraggio per andare, nonostante tutto, controcorrente verso un avvenire di pace”. Dal settembre del 1219 sono trascorsi 800 anni e la decisione di Francesco di andare ad incontrare il Sultano non cessa di stupirci e di sfidarci. Abbiamo urgente bisogno di confrontarci con eventi di questo tipo per continuare a tessere relazioni fraterne e amichevoli tra persone, culture e religioni tanto diverse tra di loro. L’altro a volte può farci paura, ma in un mondo globalizzato come quello attuale, c’è solo da augurarsi che siano in molti a seguire l’esempio di Francesco, uomini e donne che osano compiere il primo passo per andare incontro all’altro, chiunque egli sia, nel segno della cortesia e della fraternità. Gerusalemme dei Latini, in merito a quell’incontro e alla dichiarazione comune firmata da Papa Francesco e dal Grande Imam (nella foto qui accanto) si è espresso così: “Credo che sia una pietra miliare nel rapporto tra cristiani e mussulmani. Il fatto che nel cuore del mondo islamico si faccia un incontro di questo genere, si parli di fratellanza tra i credenti delle diverse religioni, della necessità di combattere ogni forma di strumentalizzazione della religione, è molto importante e avrà un impatto determinante nel mondo arabo, che ha bisogno di questi gesti”. E aggiunge: “Il futuro prossimo sarà ancora molto difficile. Ma gesti come quello del Papa e del Grande Imam ci danno coraggio per andare, nonostante tutto, controcorrente verso un avvenire di pace”. Dal settembre del 1219 sono trascorsi 800 anni e la decisione di Francesco di andare ad incontrare il Sultano non cessa di stupirci e di sfidarci. Abbiamo urgente bisogno di confrontarci con eventi di questo tipo per continuare a tessere relazioni fraterne e amichevoli tra persone, culture e religioni tanto diverse tra di loro. L’altro a volte può farci paura, ma in un mondo globalizzato come quello attuale, c’è solo da augurarsi che siano in molti a seguire l’esempio di Francesco, uomini e donne che osano compiere il primo passo per andare incontro all’altro, chiunque egli sia, nel segno della cortesia e della fraternità.

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