Il libro
Siamo nel 1943 e Mirjam vive la sua vita con i familiari, padre, madre e sorella maggiore, chiusa in due stanze, col costante timore di poter essere tutti scoperti e deportati. Questo è il contesto nel quale prende corpo, sul suo prezioso “quadernetto verde”, la stesura di una piccola raccolta di racconti fantastici nei quali prendono vita luoghi e personaggi liberi e liberanti, pulsanti di vita e per questo vivificanti rispetto alla realtà chiusa, soffocante, piatta ed inquietante… La fantasia ha una straordinaria funzione compensativa per lei, permettendole una salutare “fuga” verso la libertà tanto desiderata, aiutandola a recuperare il senso del tempo ed il gusto del vivere.
L'autrice
Mirjam Viterbi Ben Horin trascorre la sua infanzia a Padova nel clima di esclusione e isolamento delle leggi razziali. Il papà, docente di chimica fotografica all’Università di Padova è strappato alla sua attività accademica. Insieme alla famiglia si rifugia ad Assisi dove negli ultimi due anni della Seconda Guerra Mondiale vengono accolti dall’organizzazione del Vescovo Nicolini che proteggeva e curava i rifugiati ebrei. Poi medico e moglie di diplomatico ora vive a Gerusalemme.