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Frate Indovino

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L’acqua ci è madre

22 novembre 2021
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Laudato si’, mi Signore,
per sor’Acqua,
la quale è multo utile et humile
e preziosa e casta.


L’acqua è inorganica
(appartiene al mondo minerale). Ma è viva, è sonora, è mobile.
Se non ci fosse acqua la Terra sarebbe sterile e uniforme, senza i ghiacci sui poli e sui monti, senza le valli scolpite dai fiumi, senza la sconfinata via degli oceani che parte da ovunque e porta ovunque. Chi non ha mai ascoltato la voce di un torrente di montagna, e non ha mai ammirato il mare in tempesta, ha perso l’occasione di sentirsi davvero parte del mondo.

Per sapere se esiste la vita anche su altri corpi celesti, gli scienziati cercano tracce d’acqua. Se non c’è acqua, non c’è vita: l’acqua ci è madre. Ai tempi di Francesco non c’era cognizione scientifica dello strettissimo vincolo tra l’uomo e gli elementi del creato. La natura stessa non era vista come un insieme indivisibile. La modernità del Cantico delle Creature è, in questo senso, sbalorditiva. E commovente.

Francesco capisce, nel Duecento, quello che noi ancora fatichiamo a capire dopo essere stati sulla Luna. Capisce che non siamo sopra la natura, siamo dentro la natura. L’idea che il sole, l’acqua, il fuoco, le stelle, l’immensità che ci sovrasta, siano a noi così prossimi, fratello e sorella, è l’intuizione di un genio che, per pura sensibilità umana, illuminato da una fede limpida e dotato di uno sguardo prodigioso, anticipa di qualche secolo il cammino della scienza. Francesco d’Assisi non è solo un santo della Chiesa di Roma. È uno dei grandi della storia dell’umanità.

Il dolore e lo spavento
della pandemia ci hanno ricondotto a questa verità così spesso rinnegata, o dimenticata: apparteniamo al mondo, “cum tucte le tue creature”. L’umiltà francescana è soprattutto questo inchinarsi alla meraviglia del creato e accettarne il limite: sorella morte. È quasi incredibile che il primo papa che abbia voluto (anzi, abbia saputo) prendere il nome di Francesco sia arrivato solo nel Duemila. La sua enciclica Laudato si’ ricomincia, ottocento anni dopo, il cammino francescano lungo i sentieri del mondo.

Michele Serra
scrittore e giornalista
Dal mensile Frate Indovino - giugno 2021

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