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Il Cantico di san Francesco

17 novembre 2021
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Francesco si è spogliato, ed è rimasto.
Come un faro, un falò acceso nella notte. Ci illumina il suo esempio, di uomo che ha scoperto nell’adorazione di Dio la sua massima espressione.
Francesco amava Dio. Riamato. Questa relazione, terrestre e celeste insieme, ha acceso gli occhi del Frate, gli ha permesso di vedere quel filo sottile, invisibile ai più, che unisce saldamente tutto.
Tutto è materia di Dio. Dio è tutto. In tutto.
Da qui, come voce che s’innalza per ringraziare il Creato, prende vita il suo Cantico.
Canto di ringraziamento, lode, per l’incredibile varietà di forme e colori che ci è concesso di vedere e toccare in questa meravigliosa esperienza terrena.
Un cantico dedicato a tutte le creature.
Tutte allo stesso modo figlie del Creatore. Tutte sue splendida espressione.
Frate Sole, che irradia e ci permette la vita, con il suo calore fecondo, alimento degli uomini e della terra.
Poi la luna e le stelle, il fuoco, il vento, l’acqua che ci abbevera.
Infine, la nostra santa morte. Nullu homo vivente po' skampare.
Morte corporale che non finisce la nostra anima, ma che è passaggio da questo mondo al prossimo, dove le risposte si faranno carne, dove tutti potranno finalmente vivere alla luce del Cielo. Di Dio.
Francesco si è spogliato. Ed è rimasto.
Il Santo capisce quale sia la vera sfida.
Cercare Dio nelle pieghe della realtà. Per avventurarsi in questa ricerca, non serve nulla oltre al candore del cuore, anzi, tutto rischia di confonderci, come la ricchezza, lo sperpero, l’opulenza.
Serve solo lasciarsi andare alla grandezza delle cose.
Arrivarci nudi e disarmati. Chiedere a Dio la grazia delle sue mani aperte su di noi.
Uno. Dieci. Mille.
In tanti iniziarono a seguire Francesco, perché l’esempio vale. Come carne che si offre agli affamati, i suoi gesti rimasero, nella loro umiltà disarmante, scolpiti nel cuore di chi aveva la fortuna di incontrarlo.
Nessuno rimane immune all’amore. Quando offerto alla sua misura prima. E ultima.
Quando nulla chiede oltre offrirsi.
Tutti aspiriamo alla pace. Chi non sente questo desiderio è semplicemente all’oscuro dei suoi sentimenti più profondi. Vive da sordo. E cieco.
Questo ci offre Francesco. La pace che abita nella grazia di Dio.
Francesco. Santo degli uomini, degli animali. Del Creato intero.
Lui si è spogliato.
E rimarrà per sempre.

Daniele Mencarelli
Scrittore e poeta
Dal mensile Frate Indovino - gennaio 2021

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