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Frate Indovino

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Fratello Sole e sorella Luna

17 novembre 2021
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Laudato sie, [...]
mi' Signore,
spezialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno
et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante
cum grande splendore:
de Te, Altissimo,
porta significazione.
Laudato si', mi' Signore,
per sora Luna e le stelle:
in celu l'ài formate
clarite e preziose e belle.


Questo brano del Cantico delle creature di San Francesco mi ha colpito sin dalla fanciullezza. Probabilmente perché riconosce che il Sole, la Luna e le Stelle sono il frutto della creazione per Amore di un Dio, davanti a cui si rimane sbalorditi ed estasiati. L’unica cosa che resta da fare è incrociare le mani e offrire a questo Dio la nostra preghiera tanto è bello questo Creato.
Nel Medioevo si condivideva una visione espressa, molto bene, nel Canto XXXIII v. 145 del Paradiso di Dante in cui si legge: “L’amor che move il sole e le altre stelle”. Tradotto in termini moderni diremmo che l’Amore di Dio, che è Dio stesso, pervade l’intero universo e dà un senso al roteare degli astri e a tutti i fenomeni più reconditi che avvengono in esso. Questi vanno dalla nascita di una nuova stella alla sua morte, fenomeni oggi osservabili, dallo scontro di due buchi neri che modificano lo spazio-tempo circostante generando onde gravitazionali, che adesso riusciamo a rilevare, all’analogo evento della fusione di due stelle di neutroni (kilonova).  
Quest’Amore di Dio nella creazione si scopre anche attraverso la meditazione Contemplatio ad Amorem (Contemplazione per ottenere l’Amore), presente negli Esercizi spirituali di S. Ignazio di Loyola, dove si propone a chi sta pregando di vedere come Dio è all’opera nella natura, come lavora sostenendo i processi naturali, accompagnandoli e favorendoli. L’esercitante viene invitato ad “immergersi” in questa creazione per andare verso “il suo primo fattore” come direbbe Dante. È una preghiera intensa che chiede la Grazia a Dio di poter trovare quest’Amore e poterci dimorare. È un anelito caro a tutti i mistici che vogliono trovare Dio in tutte le cose. Per uno scienziato credente come me, questa preghiera è molto importante perché aiuta a vedere nelle equazioni le tracce di un Dio che si è fatto uomo per Amore degli uomini e delle donne, che ha accettato la volontà del Padre e che ha assunto e sconfitto la morte (atroce e umiliante) introducendo nella creazione la Risurrezione. Essa ci dice che la materia-energia non è destinata a morire e che l’universo non finirà nella “morte termica”, ma in una nuova creazione quando Dio farà cieli nuovi e terra nuova.

Gabriele Gionti, S.J.
Specola Vaticana

Dal mensile Frate Indovino - aprile 2021

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