Quando si considera la funzione dell’amore nell’esistenza umana, immediatamente si evidenzia il suo carattere interpersonale. E questo sia nell’amore che si riceve dall’altro, sia nell’amore che si dona all’altro. L’amore attivo verso gli altri, ed altrettanto l’amore che si riceve, è indispensabile per lo sviluppo e la maturazione della personalità umana. Attraverso la parola di amore ed il linguaggio d’amore di un’altra persona, l’uomo prende coscienza di sé e della propria dignità. È ormai assodato che ogni carenza affettiva, specialmente nei primi anni della crescita e dello sviluppo, sfocia in gravi squilibri e profondi disturbi della personalità. Essere amati da un’altra persona è quindi da ritenere come una condizione irrinunciabile per una convivenza umana normale. Amare, infatti, nel suo significato più ampio vuol dire “volere l’altro come soggetto”(Madinier): è riconoscere un altro essere umano per sé stesso e volerlo nella sua soggettività, gioire perché esiste, affermarlo, promuoverlo... L’io che ama vuole, prima di tutto, l’esistenza del tu e il suo sviluppo autonomo. Il rapporto con il tu è costitutivo della persona umana. In fondo amare ed essere amati è la ragione più importante per cui vale la pena di vivere.