La scuola oggi in Italia si trascina avanti all’insegna dello “sbadigliando si impara”, quando non si giunge al tragicomico “alunni in cattedra e prof. alla lavagna”. Gli esperti puntano l’indice sui mali cronici della scuola italiana: sovraffollamento delle classi, vuoti di organico, mancanza di innovazione, precariato, eccessiva mobilità… I tentativi di riformare la scuola si sono succeduti pressoché ad ogni cambiamento di governo, ma probabilmente una riforma seria nessuno la vuole: né gli alunni, ai quali fa comodo una scuola all’acqua di rose; né alle famiglie, che tengono più al pezzo di carta, che ad una formazione autentica ed integrale dei fi gli; né alle stanze del potere, alle quali delle menti pensanti hanno fatto sempre paura. Se può consolare, anche altrove non si balla. Diceva Winston Churchill: “La mia istruzione si è interrotta solo quando andavo a scuola!”.