Penso che il primo scoppio di avvio del primo motore, applicato alla prima “carcassa” dotata di quattro ruote, sia stato veramente esaltante. Poi il “trabiccolo” si è evoluto, si è impreziosito e soprattutto si è diffuso all’inverosimile, e “l’auto per tutti” è diventato il sogno di intere generazioni. Ora ci siamo svegliati e ci siamo ritrovati dentro questo “carapace” a sfogare le nostre tensioni, le nostre frustrazioni e la nostra aggressività repressa. Penso sia da considerare l’ipotesi di uscire da questa autodipendenza, ricordando che ci sono anche i mezzi pubblici, che abbiamo due gambe con al fondo attaccati due piedi. E quando rientriamo nel “carapace”, ricordiamoci di essere stati pedoni anche noi.