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CALENDARIO 2015

UN “PICCOLO” EQUIVOCO

Quando il Signore si diverte!

"Felice Porri (1515-1587) emise la professione religiosa tra i Cappuccini nel 1545 e marcò con la sua straordinaria personalità gli inizi dell’Ordine, pur avendo esercitato quasi esclusivamente, per 40 anni a Roma, l’ufficio di questuante. Un frate con la bisaccia sulle spalle, scalzo, i calcagni solcati da grossi spacchi che si cuciva da sé con ago e spago da calzolaio, sempre gioioso e pronto alla battuta sapiente e arguta. Quando passava per le strade e le borgate di Roma, i bambini gli correvano incontro a frotte per fargli festa e spizzicare qualcosa dalla sua bisaccia; e quando si diffuse la notizia della sua morte la gente prese a scavalcare anche le mura del convento, pur di poterne venerare la salma. Numerosi gli episodi che si raccontano di lui e che emanano il profumo dei fioretti. Come quando i ragazzi del Collegio Romano gli infilarono un giulio (moneta dell’epoca) nella bisaccia. Fra Felice, che non voleva sapere niente di monete e di denaro, cominciò a sentire la bisaccia che si faceva sempre più pesante. Corse alla chiesa più vicina, rovesciò tutto a terra e tra le tante cose trovò la moneta, responsabile di tutto quell’incomodo. «Gesù, ecco dov’era nascosto il serpe!». Un giorno si trovava in casa dell’avvocato Bernardino Biscia quando fu portata una giovenca. Sentendola muggire fra Felice disse all’avvocato: «Messer Bernardino, intendi il linguaggio di quella vitella? Ti chiede di dar ragione a chi te la manda. Stai attento che non si converta a tua dannazione il giorno del Giudizio». Egli non aveva paura di nessuno. Al terribile Sisto V predisse il papato dicendo: «Quando sarete Papa, fate da Papa per la gloria di Dio e il bene della Chiesa. Altrimenti è meglio che restiate semplice frate». E quando il Papa lo incontrava, voleva una delle sue pagnotte questuate in città e la mangiava con devozione alla mensa papale. Un giorno fra Felice gliene diede una nera nera: «Scusate, Santo Padre, ma pure voi siete frate». Sono passate alla storia le scenette che imbastivano lui e san Filippo Neri quando si incontravano. Famosa quella di quando fra Felice offrì da bere a san Filippo nella sua zucca: «Bevi, e vedremo se sei veramente mortificato». E Pippo buono cominciò a bere sul serio. Poi restituì lo scherzo a fra Felice infilandogli in testa il suo cappello. «Se me lo rubano o me lo fan volare», diceva Felice, «il danno sarà tutto tuo». E la gente sorrideva ammirata: «Un Santo dà da bere a un altro Santo!».".

Si sa che con l’andare dell’età le orecchie possono giocare dei brutti scherzi. È successo ad un fraticello, non più giovane, di un convento dell’Umbria, durante il “passaggio del fronte” nell’ultimo conflitto mondiale. I tedeschi, ritirandosi, portavano con sé un grosso carico di munizioni. Durante la sosta alla stazione locale, i bombardieri alleati riuscirono a colpire in pieno il carico. L’esplosione fu violentissima, una “fine del mondo”. Al fraticello un po’ duro d’orecchi, intento ad annotare qualcosa nella sua cella, sembra di risentire un rumore familiare, dimenticato ormai da anni, come di qualcuno che bussi alla porta. Alza gli occhi verso l’ingresso e con un sorriso risponde: «Avantiii…».

San Felice da Cantalice Felice Porri (1515-1587) emise la professione religiosa tra i Cappuccini nel 1545 e marcò con la sua straordinaria personalità gli inizi dell’Ordine, pur avendo esercitato quasi esclusivamente, per 40 anni a Roma, l’ufficio di questuante. Un frate con la bisaccia sulle spalle, scalzo, i calcagni solcati da grossi spacchi che si cuciva da sé con ago e spago da calzolaio, sempre gioioso e pronto alla battuta sapiente e arguta. Quando passava per le strade e le borgate di Roma, i bambini gli correvano incontro a frotte per fargli festa e spizzicare qualcosa dalla sua bisaccia; e quando si diffuse la notizia della sua morte la gente prese a scavalcare anche le mura del convento, pur di poterne venerare la salma. Numerosi gli episodi che si raccontano di lui e che emanano il profumo dei fioretti. Come quando i ragazzi del Collegio Romano gli infilarono un giulio (moneta dell’epoca) nella bisaccia. Fra Felice, che non voleva sapere niente di monete e di denaro, cominciò a sentire la bisaccia che si faceva sempre più pesante. Corse alla chiesa più vicina, rovesciò tutto a terra e tra le tante cose trovò la moneta, responsabile di tutto quell’incomodo. «Gesù, ecco dov’era nascosto il serpe!». Un giorno si trovava in casa dell’avvocato Bernardino Biscia quando fu portata una giovenca. Sentendola muggire fra Felice disse all’avvocato: «Messer Bernardino, intendi il linguaggio di quella vitella? Ti chiede di dar ragione a chi te la manda. Stai attento che non si converta a tua dannazione il giorno del Giudizio». Egli non aveva paura di nessuno. Al terribile Sisto V predisse il papato dicendo: «Quando sarete Papa, fate da Papa per la gloria di Dio e il bene della Chiesa. Altrimenti è meglio che restiate semplice frate». E quando il Papa lo incontrava, voleva una delle sue pagnotte questuate in città e la mangiava con devozione alla mensa papale. Un giorno fra Felice gliene diede una nera nera: «Scusate, Santo Padre, ma pure voi siete frate». Sono passate alla storia le scenette che imbastivano lui e san Filippo Neri quando si incontravano. Famosa quella di quando fra Felice offrì da bere a san Filippo nella sua zucca: «Bevi, e vedremo se sei veramente mortificato». E Pippo buono cominciò a bere sul serio. Poi restituì lo scherzo a fra Felice infilandogli in testa il suo cappello. «Se me lo rubano o me lo fan volare», diceva Felice, «il danno sarà tutto tuo». E la gente sorrideva ammirata: «Un Santo dà da bere a un altro Santo!».
Essere buoni è un’avventura ben più grande e ardita che fare il giro del mondo in una barca a vela.
Se non sai cosa farne dei soldi, mettiti a litigare.
Carissimi amici coltivatori. Eccoci ancora insieme, in cammino per un nuovo anno. Voglio confidarvi che c’è una parola che mi ha sempre affascinato e che mi ritorna sempre in mente quando sono in gioco rapporti umani: la parola bontà. Non intesa nel senso un po’ riduttivo e superficiale di “fare i bravi”, “andare d’accordo”, “volersi bene”. Ma nel senso più forte di “volontà di bene”: essere pervasi da una profonda volontà di bene! Quello slancio da cui era animato Francesco di Assisi e tutte le persone che a lui rassomigliano. Mi chiedo quanto potrebbero essere migliori le condizioni di tutti noi sulla terra se ci fosse un pizzico in più di questo tipo di bontà. Ecco allora il mio carissimo augurio per questo nuovo anno (e per gli altri che seguiranno!): che il Signore conceda a tutti noi una vera, profonda, inossidabile volontà di bene.
LAVORI DEL MESE Essendo un mese di relativa calma, è possibile mettere mano a quelle attività hobbistiche o di piacere per le quali non si trova mai tempo durante l’anno. Tempo permettendo, disinfettate gli alberi da frutto con solfato di rame o calce idrata. Sistemate le attrezzature. Preparate i terricci per le nuove semine. Controllate i prodotti conservati in magazzino e le sementi per il nuovo anno. Preparate il piano per le nuove coltivazioni (vedi il nostro libro L’Orticello di Casa alle pagine 38-41). Continuate l’imbianchimento di indivie e radicchi.
VIGNA E CANTINA Controllate i recipienti vinari rimboccando se necessario. Effettuate il primo travaso se ancora non lo aveste fatto. Eseguite la prova all’aria per verificare la tenuta del colore. Mantenete una temperatura in cantina non superiore ai 18°C. Giorni adatti per i travasi: dal 5 al 20 del mese. Per ogni evenienza ricordatevi del nostro volume Vigna, Vino e Cantina (per ordinarlo consultate la pagina 19 di questo Calendario).
OLTRE LE NUVOLE Perché il cielo di giorno è azzurro? La luce proveniente dal Sole contiene radiazioni di varie lunghezze d’onda e quindi… di tutti i colori che sommati tra loro la fanno apparire perfettamente bianca. Quando attraversa l’atmosfera (dove sono presenti polveri, goccioline di acqua, gas ecc.), la radiazione di colore azzurro, nell’impatto con le molecole di gas atmosferico, viene diffusa in maniera prevalente rispetto alle altre, facendo così apparire il cielo del colore che conosciamo.
POSIZIONI PLANETARIE Il giorno 3 del mese Venere entra in Acquario seguita il 5 da Mercurio, che il giorno 14 raggiunge la massima elongazione orientale. Il 12 Marte entra in Pesci. Il 20 alle 10.43 il Sole entra in Acquario. Giove permane in Leone con moto retrogrado, Saturno è in Sagittario, Urano staziona in Ariete e Nettuno in Pesci.
Questioni coniugali Il Marito alla moglie: «Cara, questa mattina ho ammazzato… cinque mosche: due erano maschi e tre femmine...». «Come hai fatto, tesoro, a distinguerle?». «Due erano sulle lattine della birra e tre sul telefono».
A PROPOSITO DI ALIMENTI «Il pompelmo - diceva il noto scrittore inglese Oscar Wilde - è un limone a cui si è presentata un’occasione della quale ha saputo approfittare!». La pianta è originaria dell’Estremo Oriente. Il frutto si può consumare fresco o in spremute ed è ricco di vitamina C. Esistono le varietà a polpa chiara, a polpa rosata e a polpa rossa. Un consiglio: approfittate dei pompelmi più succosi, sono quelli con la buccia sottile e non spessa. Questi ultimi, da non scegliere, si riconoscono perché hanno, in corrispondenza del picciolo, una sporgenza appuntita dall’aspetto ruvido e grinzoso.
Cura infallibile Tra colleghi medici: «Ho perfezionato una cura infallibile per non invecchiare!». «E funziona davvero?». «Come no! Tutti i pazienti che l’hanno fatta sono morti giovani…».
MAL DI DENTI Acqua e sale: aiuta a lenire il dolore, ma momentaneamente. L’acqua va utilizzata a temperatura ambiente; il sale ha un’azione antibatterica, ma concentrazioni troppo alte provocano disagi alle mucose. Chiodi di garofano: grazie alle proprietà analgesiche all’eugenolo essi calmano il dolore in modo percettibile agendo sui nervi dei denti. Si utilizza sia un chiodo di garofano posto tra guancia e dente, sia l’olio essenziale di chiodi di garofano “spennellato” con un piccolo batuffolo di ovatta sulla gengiva incriminata. Ma forse il più conosciuto ed apprezzato trattamento antidolorifico d’emergenza per il dolore ai denti è dato dall’aglio schiacciato e posto come poltiglia tra guancia e gengiva: tutto merito dell’allicina, un potente antibiotico naturale che promuove una discreta azione antisettica. Non solo aiuta a contenere il dolore, ma contribuisce a combattere l’infezione attraverso le sue proprietà antimicrobiche. L’unica nota… dolente è che comunque non si può fare a meno dei dentisti e delle loro parcelle!
Un bravo ambasciatore è colui che sa dire bugie e tacere la verità in nome del proprio Paese.
Chi ti offre consigli non vuole darti soldi.
Il pessimista è qualcuno rimasto scottato dal troppo ottimismo.
Cosa vuol dire “prendere un abbaglio”? Sbagliare in controluce!!
RISOTTO AI CARCIOFI - Ingredienti: (per 4 persone) 400 gr di riso - 5/6 carciofi freschi - 2 spicchi di aglio - 1 cipolla - 4 cucchiai di olio ex. di oliva - mezzo bicchiere di vino bianco - 1 litro di brodo vegetale - 1 presa di prezzemolo tritato - parmigiano grattugiato - sale e pepe
- Procedimento: preparate il soffritto con l’olio, l’aglio, la cipolla, il prezzemolo, le parti più tenere dei carciofi tritate sottilmente con l’aggiunta di un goccino di acqua - Lasciate cuocere lentamente - A cottura quasi ultimata, unite il vino e fate sfumare - Aggiungete quindi il riso e portatelo a cottura allungando poco alla volta con il brodo vegetale - Regolate di sale e pepe - Alla fine amalgamate bene con il parmigiano e servite caldo.
FENOMENI CELESTI: Mercurio tramonta dopo il Sole ed è nelle migliori condizioni di visibilità a metà mese quando raggiunge la massima elongazione orientale; anche Venere e Marte sono visibili alcune ore dopo il tramonto. Giove è visibile dalla tarda serata. Saturno è visibile nella parte terminale della notte; a inizio anno sorge tre ore e 10 minuti prima del Sole, a fine mese oltre quattro ore prima.
MACCHIE SOLARI: attività sostenuta, in particolare nella terza decade del mese.
TEMPESTE MAGNETICHE: notevole quella prevista tra il 21 e il 22 del mese.
GIORNATE FAVOREVOLI: periodo che non desta timori, con qualche influsso negativo dopo il giorno 20.
L’abilità politica è quella di prevedere ciò che accadrà domani, la prossima settimana, il prossimo mese e l’anno prossimo. E di essere così abili, più tardi, da spiegare perché non è accaduto. (Winston Churchill)
Una nuova legge obbligherà giornalisti, opinionisti e politici a parlare solo di ciò che sanno. Il novanta per cento di loro tacerà a lungo.
Anche a volerlo, nessun uomo riesce a morire affogato due volte nello stesso fiume!
Il saggio dice: “Dopo aver ascoltato diluvi di parole che non sono mai diventate fatti, il silenzio diventa musica” (Anonimo).
FARE LA VISITA DELLE SETTE CHIESE Andare girovagando da un luogo all’altro, perdendo molto tempo e senza alcun costrutto. È riferito a chi non ha nulla da fare, o anche a chi è costretto a perdere tempo per lungaggini burocratiche. Prende origine dalla consuetudine di alcune regioni cattoliche dove fino a qualche tempo fa si invitavano i fedeli a visitare i cosiddetti “sepolcri” la notte del Giovedì Santo. Il numero “sette” (sette chiese) si riferisce alle sette chiese menzionate da san Giovanni Apostolo nel libro dell’Apocalisse.

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