Due fenomeni imprevisti stanno trasformando i dati demografici della società di oggi: la denatalità, e l’innalzamento dell’età media della popolazione, tanto che qualcuno ironicamente ha detto che tra poco avremo a carico un pensionato per ogni disoccupato (Altan). Questo fenomeno, se da un lato rappresenta una conquista della civiltà di oggi, dall’altro comporta una sfida, con una serie di grossi problemi da risolvere. Ma la soluzione di questi problemi sarà possibile solo nel superamento del contrasto giovani-anziani, che si rinnova in ogni generazione. Questi ultimi devono accettare che i giovani siano gli indicatori delle direttrici di marcia del mondo di oggi, dell’apertura verso il futuro. I giovani invece, devono accettare che gli anziani siano ponte tra le generazioni, custodi della memoria collettiva, e garanzia della continuità dei valori sui quali si fonda la convivenza di ogni comunità umana. Una modernità senza memoria non ha garanzia di sussistenza.