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CALENDARIO 2015

EFFETTI DELL’EMOZIONE

Quando il Signore si diverte!

"(1564-1645) - Bernardino Romanelli nacque il 27 Febbraio 1564 nella borgata di Precetto, vicino a Ferentillo. Non conosciamo come abbia maturato la sua vocazione, ma sappiamo che compiuti i 25 anni bussò al convento di Amelia (Terni) per essere accolto tra i Cappuccini col nome di fra Francesco. Ordinato sacerdote, attese alla predicazione con frutti straordinari. Instancabile nella preghiera, austero fi no all’esagerazione, si spostava da una località all’altra dell’Umbria regolarmente a piedi, commuovendo tutti con la parola e con l’esempio. Ma la nota caratteristica, riconosciuta in lui da tutti i contemporanei, fu la compassione, la dolcezza, l’affabilità verso i poveri. Quando usciva di convento aveva sempre la sua “taschetta” (la bisaccia o il mantello) piena di viveri da distribuire. La gente, i poveri, i bambini lo sapevano e gli correvano incontro anche da lontano. I frati lo scusavano. Qualcuno borbottava: «Non si devono portare via le cose dal convento!». Era il suo guardiano, padre Felice da Gubbio, il maggior accusatore. Lui si umiliava, cercava di trattenersi… ma i poveri lo intenerivano. Una volta gli scappò detto nei confronti di chi lo accusava che, dopo la sua morte, proprio lui sarebbe andato a ricercare «le mie forfanterie ». Infatti fu proprio fra Felice da Gubbio l’incaricato di raccogliere le testimonianze di virtù e miracoli di padre Francesco per il processo di beatifi cazione. E lo stesso padre Felice ebbe a dire che padre Francesco «attendeva al totale disprezzo di se stesso e cercava di coprire le sue virtù con il manto delle imperfettioni». Una volta guarì un bimbo donandogli da mangiare qualcosa dalla sua “taschetta”. Un’altra volta chiese a dei pastori un goccio di vino. Essi avevano solo un po’ d’acqua e gliela offrirono. Padre Francesco bevve: «Ma non mi avevate detto che non c’era vino?». L’acqua si era tramutata in vino! Un giorno incontrò un mendicante, ma purtroppo aveva esaurito le scorte. Furtivamente allungò una mano e mise una pietra nella bisaccia. Il mendicante, pensando al peggio, fuggì via. Padre Francesco lo rassicurò e gli offrì dalla bisaccia un bellissimo pane bianco. Un altro giorno uscì con il compagno per la cerca, ma non trovarono nulla. Padre Francesco mise nella bisaccia un po’ di piccole pietre ed ecco… pronto il desinare. Morì il 6 Gennaio 1645. Fu iniziato il processo per la beatifi - cazione, ma da allora tutto è rimasto fermo. Secondo una testimonianza raccolta sul suo letto di morte, sembra che abbia chiesto al Signore, per estremo atto di umiltà, il dono di non ricevere dopo la morte, venerazione né di frati, né di secolari. Sembra che anche questa volta sia stato esaudito. ".

Un fraticello giovane e intraprendente sta organizzando la festa della parrocchia e vuole realizzare una bella “Pesca di Beneficenza” per attirare gente, fedeli, giovani… Deve fare qualche ritocco alla chiesa, qualche spesetta urgente per le attrezzature giovanili… Gli servono un po’ di soldi. Pensa di fare un giretto per fabbriche e negozi in modo da accumulare un po’ di materiale per la pesca. Prepara tutto ed una mattina parte per l’avventura, la prima della sua vita. Suona all’ingresso di una fabbrica e si sente rispondere: «Chi è?». Lui vuole presentarsi in modo carino, compunto, quasi a volersi far perdonare. Ma l’emozione lo tradisce: «Sono un Cappuccino… che non avete ordinato!».

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