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CALENDARIO 2014

LA CAMICIA DELLA FELICITà

Scontro generazionale

"Un papà d’oltre oceano, deluso e irritato con il figlio svogliato e fannullone, lo rimproverava davanti a tutta la scolaresca: «Ricordati che Giorgio Washington, alla tua età, era sempre il primo della classe». E il figlio di rimando: «Ricordati che Giorgio Washington, alla tua età, era Presidente degli Stati Uniti».".

C’era una volta un re malato di malinconia: diceva d’avere già i piedi nella fossa, chiedeva aiuto, e prometteva metà del suo regno a chi gli avesse portato la felicità. Tutti i cortigiani erano in riunione notte e giorno, ma il rimedio non riuscivano a trovarlo. Fu chiamato anche il Vecchio della Montagna, il quale dichiarò: «Trovate un uomo felice. Toglietegli la camicia, infilatela al re, e il re troverà subito la felicità». Immediatamente partirono cercatori per ogni parte del regno. Fu suonata la tromba nelle città, nei paesi e nei villaggi, ma gli esseri felici non si fecero innanzi. Chi era povero in canna e soffriva d’astinenza, chi era ricco e sospirava per mal di denti o mal di ventre, chi aveva la moglie bisbetica e la suocera in convulsione, chi la stalla appestata, chi il pollaio in rovina... I cercatori tornarono tutti alla Corte, avviliti e delusi. Una sera il figlio del re uscì a passeggio e, davanti ad una capanna, che aveva il tetto di foglie e di fango, udì una voce sommessa: «Ti ringrazio, buon Dio! Ho lavorato, ho sudato, ho mangiato di buon appetito, ed ora mi riposerò tranquillo su questo letto di foglie. Grazie. Sono proprio felice!». Felice? Dunque c’era un uomo felice! Il giovane principe volò a palazzo. Chiamò le guardie e ordinò di andare a prendere immediatamente la camicia di quell’uomo felice. «Dategli quanto denaro vuole... Fatelo barone, conte, duca... principe, ma ceda la sua camicia». Corsero le guardie alla povera capanna. Offrirono al boscaiolo una fortuna. Macché! L’uomo felice era così povero che… non aveva neanche la camicia. (Da una novella di Lev Tolstoj)

Un papà d’oltre oceano, deluso e irritato con il figlio svogliato e fannullone, lo rimproverava davanti a tutta la scolaresca: «Ricordati che Giorgio Washington, alla tua età, era sempre il primo della classe». E il figlio di rimando: «Ricordati che Giorgio Washington, alla tua età, era Presidente degli Stati Uniti».
Quando l’acqua è poca la papera non galleggia.
LAVORI DEL MESE Concludete la messa a dimora degli arbusti da giardino e degli alberi da frutto. Ultimate la potatura prima della schiusa delle nuove gemme. Eseguite regolarmente i trattamenti pre e post-floreali. Procurate di fare gli innesti nel momento giusto, cioè quando le gemme della pianta madre cominciano a gonfiarsi. Continuate a preparare il terreno per le nuove semine arando e concimando.
ORTO Nelle ore più calde date aria alle coltivazioni al coperto. Concimate e date terra alle asparagiaie. Scarducciate i carciofi. Continuate a moltiplicare per divisione delle ceppaie le piante aromatiche e officinali. Iniziate a seminare le patate, ma fate attenzione a possibili brinate. Rincalzate piselli e fave. Interrate le piantine di fragole. Semine in ambiente protetto: meloni, cetrioli, cocomeri, zucchine, fagiolini precoci; melanzane, peperoni, pomodori; lattughe di tutte le varietà; rucola, sedano, basilico. Semine in terreno aperto: indivie, lattughe, prezzemolo, spinaci, carote, bieta da orto; aglio, cipolla, porro, scalogno; cavoli estivi; ravanelli, asparagi, agretti.
GIARDINO Cominciate a togliere la protezione alle piante in vaso da portare all’aperto, se necessario svasandole e rinvasandole. Potate i rosai e gli arbusti sfioriti. Recidete i gerani a dieci cm dal colletto. Terminate la messa a dimora di arbusti e piante da giardino. Eliminate i fiori appassiti delle bulbose precoci e interrate quelle a fioritura estiva. Lasciate acclimatare le nuove piantine prima della messa a dimora. Fate talee e margotte.
VIGNA E CANTINA Vangate (o arate) la vigna dopo averla concimata. Ultimate la potatura e l’impianto di nuove viti. Praticate gli innesti. Date aria alla cantina. Controllate i livelli dei recipienti. A Luna vecchia di Marzo effettuate il secondo travaso del vino nuovo. Giorni utili per i travasi: dal 17 al 30 del mese.
Cure dimagranti Mia moglie è andata da un celebre dietologo per perdere peso, ma l’unica cosa che ha perso in due mesi sono stati 5.000 euro!
BASILICO Questa pianta aromatica, oggi diffusissima nell’area mediterranea, è forse originaria dell’India. Il suo nome greco, basilikón, significa letteralmente “regale”: da qui l’appellativo di erba “regina”. Anticamente si credeva che avesse il potere di curare dal morso degli scorpioni e di abbattere i draghi. Il basilico è una pianta erbacea dal fusto eretto, le foglie ovali e i fiori bianchi. Ne esistono diverse qualità: “genovese”, dal profumo acuto, riconosciuto come D.O.P. (denominazione di origine protetta); “napoletano”, con le foglie più grandi e accartocciate e un profumo più delicato, idoneo per essere essiccato; “verde compatto”, di piccola taglia, che va usato fresco; e infine il “mammut”, così chiamato perché le sue foglie sono grandissime, anch’esso adatto all’essiccamento. CONSIGLI. Per raccogliere le foglie, cimate le punte, cioè troncate la parte terminale del fusto, ma sempre vicino e sopra una coppia di foglie. Questa operazione permette alla pianta di ingrandirsi gettando dal punto della cimatura nuovi rametti; inoltre rallenta la fioritura, che toglie sempre un po’ di aroma alle foglie. Sembra che le foglie di basilico conservino intatto il loro aroma se vengono spezzate con le dita o pestate in un mortaio: senza usare cioè lame metalliche. Ricordate che l’essiccamento toglie al basilico gran parte del suo aroma. Conservatelo fresco sott’olio e sempre sott’olio, se volete, surgelatelo: l’olio di conservazione risulterà a sua volta aromatizzato e potrete utilizzarlo come condimento. Per evitare che secchi durante la cottura in forno (per esempio sulla pizza) immergetelo prima in olio di oliva. Non lasciatevi affliggere dai dubbi... Consultate il volume In Cucina non tutti sanno che...; informazioni alla pag. 19 di questo Calendario.
Una donna d’animo generoso sacrificherà mille volte la vita per colui che ama (Stendhal).
Preoccupazioni «Come mai sei scappato dalla sala operatoria prima dell’intervento?» - «Perché l’infermiera diceva: “Coraggio, vedrà che ce la farà, è un’operazione facile...”» - «E questo non ti ha tranquillizzato? » - «Il fatto è che parlava con il chirurgo!».
Nel 1861, anno dell’Unità d’Italia, in media la popolazione sperava di vivere sino ai 35 anni; nel 1880 l’aspettativa di vita alla nascita era salita a 35,4 anni; 42,8 nel 1900; 54,9 nel 1930 e 65,5 nel 1959. Tale aspettativa, ai giorni nostri, è pari a 79 anni e mezzo per gli uomini e 84 e mezzo per le donne. Abbiamo cure migliori (soprattutto nel settore neonatale) che fanno alzare la media, e la chirurgia ha fatto passi da gigante; ma c’è anche un atteggiamento diverso, da tutti condiviso, nei confronti della cosiddetta terza età.
IL LECCIO, SIMBOLO DELLA CROCE Il Leccio, pianta appartenente al genere Quercus, ha una chioma sempreverde formata da un fogliame denso di colore verde scuro. Chi entra in un bosco di lecci, fosse anche di giorno, si ritrova all’improvviso nell’oscurità. Forse per questo è stato considerato spesso una pianta infausta. A questa sinistra reputazione si ricollega una leggenda legata alla morte di Gesù. Dopo la sua condanna, gli alberi della foresta, di comune accordo, si impegnarono a non offrire il proprio legno per fabbricare la croce. Così, quando i boscaioli arrivarono per prelevare le assi occorrenti, al primo colpo di ascia gli alberi si disfacevano in mille frantumi. Solo il Leccio rimase integro e saldo, permettendo sì di approntare la croce, ma attirando su di sé l’ira e il dispregio di tutti gli altri alberi. Per risollevare il “buon nome” di questa splendida pianta, c’è voluta la presenza di san Francesco, al quale si ricollegano diversi episodi prodigiosi legati a questa quercia sempreverde. E quella di frate Egidio, uno dei primi compagni di san Francesco, che amava il Leccio per averci dato la possibilità di conoscere quanto sia grande l’amore di Cristo per noi, tanto da non esitare di farsi inchiodare sulla Croce per la nostra salvezza.
Non è facile far risplendere nel cuore di un fratello la luce che illumina la nostra vita. Quando sperimentiamo l’incapacità di comunicarla agli altri, domandiamoci se è abbastanza viva e radicata nel nostro cuore.
OLTRE LE NUVOLE Per quanto ci è dato sapere, gli ambienti scientifici si caratterizzano per rigore e serietà; ma anche lì può insinuarsi il “pomo della discordia”… È stato il caso della scoperta di un grande oggetto celeste avvenuta nel 2005 a cui fu dato, per l’appunto, il nome di Eris (la discordia nella mitologia greca). Doveva essere considerato un pianeta oppure no? Il problema, in realtà, era nato molto prima, nel 1930 per la precisione, in coincidenza con la scoperta di Plutone, che presentava, suo malgrado immaginiamo, un difettuccio assai poco trascurabile… era troppo piccolo! Se, infatti, gli astronomi avessero considerato Plutone un pianeta, come si sarebbero dovuti classificare gli altri grandi corpi celesti del Sistema Solare quali, ad esempio, Cerere? La scoperta di Eris riaprì i bisticci, tanto che nel 2006 l’Assemblea Generale dell’Unione Astronomica Internazionale decise di declassare una volta per tutte Plutone a “pianeta nano” insieme a Cerere ed Eris.
POSIZIONI PLANETARIE Il 20 a h. 17.57 il Sole entra in Ariete dando inizio alla Primavera. Mercurio il 17 entra in Pesci. Venere il giorno 5 entra in Acquario. Marte permane in Bilancia. Giove rimane in Cancro ma dal giorno 6 torna di moto diretto. Saturno è in Scorpione e dal giorno 11 diventa retrogrado, Urano è in Ariete e Nettuno in Pesci.
Anche i più cattivi degli uomini, al termine della loro vita, ricevono un elogio impresso su lapidi che non arrossiscono.
È inutile ornarsi di fiori nel presente, se poi non si maturano frutti per l’eternità.
Da che mi ricordo, quasi tutti i personaggi colti con le mani nel sacco si sono dichiarati “sereni”. Tanto da far pensare che questa “serenità”, proclamata ai quattro venti, possa essere un primo indizio di colpevolezza.
STRUFOLI - Ingredienti: (dose di base per ogni uovo): 1 uovo - 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva - 1 cucchiaio di zucchero - 1 cucchiaio di rum - 1 cucchiaio di mistrà - 1 cucchiaio di liquore forte aromatico - buccia grattugiata di un limone non trattato - farina quanto basta - lievito in polvere
- Procedimento: rompete le uova - Separate le chiare montandole a neve - Sciogliete lo zucchero nei rossi d’uovo - Unite l’olio, i liquori impastati con un po’ di farina, la buccia di limone e i rossi con lo zucchero alle chiare montate a neve - Cominciate ad unire la farina fino ad ottenere un impasto di media consistenza - Fate riposare una mezz’ora, poi riprendete l’impasto a cucchiai mettendo a friggere a fuoco lento, senza dimenticare di agitare l’olio di frittura in continuazione - Metteteli a scolare e serviteli freddi guarniti con miele e alchermes.
FENOMENI CELESTI: Mercurio è visibile al mattino prima del sorgere del Sole, come pure Venere. Marte anticipa la sua levata a prima delle h. 22.00, restando visibile per il resto della notte. Giove tramonta verso le h. 04.00, Saturno è visibile praticamente per tutta la seconda parte della notte.
MACCHIE SOLARI: prevedibile aumento dell’attività solare con una variazione tra il 5 e il 10%.
TEMPESTE MAGNETICHE: incremento di intensità magnetica con picchi nella seconda metà del mese.
GIORNATE FAVOREVOLI: nella seconda decade possibili disagi per individui particolarmente sensibili.
Il tasso di alfabetizzazione informatica è in continua crescita. Il tasso d’intelligenza, bene che vada, rimarrà sempre uguale. Ma, a costo di rinunciare a mangiare, tanti correranno a mettersi in fila per acquistare l’ultimo aggeggio che fa tanto chic.
Esperti e politici continueranno imperterriti nelle loro errate analisi. Fantasiosi e bugiardi nel raccontare il passato, incapaci nel prevedere il futuro. Non ne azzeccano neanche una, pur facendo cadere dall’alto i loro discutibili giudizi.
Il saggio dice: “I libri e la mente funzionano solo se sono aperti” (James Dewar).
BIANCOSPINO (Crataegus monogyna) - Arbusto spinoso a foglie caduche, della famiglia delle Rosacee. È efficace nel trattamento dell’insufficienza cardiaca e coronarica. Favorisce la funzionalità cardiocircolatoria, migliora l’elasticità miocardica e distende la muscolatura liscia vasale, con conseguente vasodilatazione. Svolge quindi un’azione antipertensiva e regolatrice del ritmo cardiaco, oltre che antiossidante e antilipidica (contro il colesterolo). Al Biancospino è riconosciuta anche un’attività sedativa sul sistema nervoso centrale.

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