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CALENDARIO 2012

L’ASINELLO DEL PRESEPE

La fine del Leone

"Quanno morì el Leone un Sorcio letterato, per esse rimarcato dar pubbrico bestione, montò sur cataletto e improvisò un sonetto ch’aveva ricopiato. A tutti l’animali je venne la mania de róppe li stivali co’ quarche poesia. [...] Er Ciuccio solamente guardava ’ste bestiole [...] senza poté di’ gnente... – Perché – je chiese un Grillo – resti così tranquillo? Nemmanco sei capace de faje un ritornello... – Va’ via! Lasciame in pace! – rispose er Somarello. – Io, grazziaddio, nun bazzico quer monno letterario che piagne co’ le lagrime spremute da un rimario; io no: so’ più modesto: senza cercà la rima, piagno de core e resto somaro come prima. Trilussa".

Che strana notte questa, così limpida e silenziosa! Il cielo non è lo stesso delle altre notti. Si respira un’atmosfera surreale, arcana, traboccante di mistero e tutto il creato sembra assorto in profonda adorazione. C’è come la sensazione che debba accadere qualcosa... o che sia già accaduta. Guardo gli occhi di questa tenera Madre che stringe il suo Bimbo: che profondità, che splendore! E la commozione mista ad un senso di stupore dipinta sul volto del suo giovane sposo?... Ma chi è questo piccolo “Figlio di uomo” apparso in questa notte lucente come il giorno? Perché nessuno rompe il silenzio, perché nessuno dice niente? I pastori tacciono, gli angeli cantano in alto lassù... Vorrei tanto sapere chi è questo Bambino!... Ma perché poi è così importante, così necessario sapere subito? Perché non rispettare un silenzio così intenso e attendere? La voglia di sapere, talvolta, è pura curiosità. L’attesa, il comprendere attraverso il maturare dei tempi, aiuta a a far sì che gli eventi divengano carne della nostra carne... Piuttosto, c’era una stella nuova, più splendente delle altre, questa sera: che sia un segno dal cielo? L’hanno vista tutti, eppure sono qui solo gli angeli e i pastori... E gli altri dove sono? Perché non avvertono il fascino, la malia di questa notte? Perché non vogliono sapere? Che cosa desiderano, di che cosa si accontentano, in che cosa sperano? Perché guardano solo in basso e così poco in alto?... Basta, ho parlato troppo quest’anno, ho brontolato troppo. È ora che ritorni a fare l’asinello in silenzio. E forse nel silenzio riuscirò a capire chi è questo Bambino.

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